Catanzarese Stefano Gallo - Stefanaconi c5 4- 4
Bellissima partita giocata da due squadre che meritano
ampiamente il loro posto in classifica, una partita giocata
da entrambe a viso aperto senza timori reverenziali
dimostrati dallo Stefanaconi c5 verso la compagine che fin
qui ha dominato il campionato; un primo tempo dominato dallo
Stefanaconi c5, se si escludono i minuti finali quando due
disattenzioni in difesa hanno permesso ai padroni di casa di
rimettersi in partita. Un inizio di secondo tempo sotto tono
da parte della nostra squadra ha permesso allo Stefano Gallo
di ribaltare il risultato, ma quando sembrava che la partita
prendesse una brutta piega, ecco venire fuori il vero
carattere dello Stefanaconi che, anche se ha pareggiato i
conti con una autorete, avrebbe anche meritato la vittoria
se alcune vistose occasioni sottoporta si fossero
concretizzate.
Il pareggio comunque va anche bene facendo muovere la
classifica verso il traguardo dei play off.
Attilio Bartalotta (17 marzo 2010)
Grande partita dei leoni giallorossi contro l' armata catanzarese che domina il campionato sin dalla prima giornata.. A mio parere la partita piu' bella disputata fino ad oggi dai nostri ragazzi..!!! Si parte alla grande con il primo gol siglato dal sottoscritto, a seguire Marco Gugliotta e Mandarano Antonio.. Poi nel secondo tempo chiude i conti Michele Defina siglando il definitivo 4 a 4.. Difronte all' imponenza degli avversari non ci siamo tirati indietro, anzi agli occhi di tutti per quante occasioni abbiamo avuto meritavano largamente di vincere... Abbiamo dimostrato a tutti che la posizione che occupiamo in classifica la meritiamo senza se e senza ma...(2°) .....Ora sotto a chi tocca...!!!! SABATO ORE 15:00 CENTRO SPORTIVO POLIVALENTE DI STEFANACONI - STEFANACONI C5 -- JONATHAN VIBO MARINA.. FORZA RAGAZZI..!!!!! Paolo Franzè Consiglio comunale del 15 marzo Five Soccer Stefanaconi - Tigers 91 Catanzaro 12 - 3 Arriva la prima sconfitta della stagione per la Catanzarese Stefano Gallo da parte del Futsal Filadelfia e deve rimandare la promozione anticipata al campionato di serie C/2. Per la Five Soccer Stefanaconi, visti i risultati delle altre squadre, la qualificazione ai Play off si fa sempre più difficile... ma bisogna crederci e sperare fino alla fine convinti di poter fare bene e onorare questa stagione nel migliore dei modi! Salvatore Solano (14 marzo 2010) Monterosso - Stefanaconi Calcio A5 2 - 4 Partita giocata interamente sul piano fisico con repentini cambi di gioco. Lo Stefanaconi C5 ha dovuto dare il meglio di se per portare a casa la vittoria contro una squadra data in netta caduta. Numerosi gli errori commessi dai giocatori in campo; da dimenticare la conduzione arbitrale. Un appunto è d'obbligo verso tutti i componenti la nostra squadra: da qualche tempo a questa parte alcuni finali di partite sono contrassegnate da zuffe e da minacce verso gli avversari, che per una società, che da anni frequenta questo campionato, certi atteggiamenti dovrebbero essere ormai superati. Ci auguriamo che quello di oggi sia l'ultimo episodio spiacevole da registrare. Attilio Bartalotta (13 marrzo 2010) da "Il quotidiano della Calabria" dell'11 marzo 2010 di Nando Scarmozzino Stefanaconi. Maggioranza e opposizione unite nel contrasto al fenomeno criminaleFronte comune contro l’illegalità Dopo le intimidazioni al sindaco e i colpi di pistola contro il Municipio
Unità, attenzione, lavoro.
Queste le parole cardine del discorso pronunciato dal
sindaco Saverio Franzè nel corso del consiglio
straordinario, convocato per condannare e non dimenticare
gli atti criminosi che a Stefanaconi si ripetono con cadenza
impressionante da un mese circa a questa parte, ultimo in
ordine di tempo quello (diversi colpi di revolver)
perpetrato ai danni del palazzo municipale.
Il sindaco Saverio Franzè durante l'intervento. A sinistra il gruppo di maggioranza e a destra l'opposizione da Calabria Ora del 10 marzo 2010 - Salvatore Berlingieri
Stefanaconi reagisce alla violenza Tutti presenti. Per abbattere gli steccati ideologici e dire no a qualsiasi forma di violenza intimidatrice. Per affermare la supremazia delle istituzioni, pronti a reagire contro qualsiasi iniziativa di destabilizzazione. Dal consiglio comunale di Stefanaconi, convocato in sessione aperta ed urgente, emerge un segnale nuovo, caratterizzato dalla volontà di creare un fronte unitario. Un presidio a difesa delle istituzioni democraticamente elette. Maggioranza ed opposizione mettono da parte qualsiasi divergenza. Così
come i partiti, che manifestano la volontà di stringersi attorno
ad una comunità provata da tutta questa escalation di violenza.
Da ieri il Un appello all’unità, affinchè «cessi questo stato di tensione e di paura». Quella di Stefanaconi, rileva il primo cittadino, «è una comunità fortemente turbata per quanto si sta verificando in questi sofferti frangenti», ed è per questo che chiede «alle istituzioni un segnale di attenzione», perchè «l’emergenza che stiamo vivendo non va in alcun modo sottovalutata o ridimensionata». Quello di Saverio Franzè è un appello all’unità, alla condivisione di una strategia comune di intervento. Forte e decisa. Il sindaco, si diceva, da ieri è consapevole di non essere da solo. Insieme a lui ci sono le forze sane del paese, le associazioni, la chiesa, i partiti politici. Tutti presenti, con le parole, con i fatti. Con la ferma volontà di reagire. «La
Stefanaconi che vuole guardare avanti - chiosa l’assessore
Fortunato Cugliari - è presente». Poi aggiunge: «Nonostante
queste tristi vicende che sconvolgono tutti, l’azione
amministrativa non deve cambiare direzione». Unità, rileva il
capogruppo dell’opposizione Fortunato Griffo, «contro
un’intimidazione che offende, che indigna, a fronte della quale
ci vuole un’azione forte e decisa. Perchè - aggiunge - il
doloroso silenzio giova solo alla tracotanza criminale». E, poi,
rivolto al primo cittadino: «In questa battaglia di legalità io
sono con lei». Dal canto suo il capogruppo del Pdl, Rosaria
Barbuto, rafforza il sostegno al primo cittadino, esprimendo
«sincera solidarietà e vicinanza», invocando una «risposta
forte, unanime e decisa, per consentire all’amministrazione di
esercitare, fino in fondo, il proprio ruolo. Noi - conclude la
Barbuto - siamo con lei, siamo al suo fianco e sosterremo
con determinazione la sua azione e quella della giunta».
Solidarietà e vicinanza anche da parte degli altri consiglieri
di opposizione, Salvatore Di Sì, Domenico Maluccio e Nicola
Carullo. Anche Stefanaconi calcio a5 - Tre Colli Catanzaro 9 - 1 Five Soccer Stefanaconi
Attilio Bartalotta (6 marzo 2010)
Disponibili due milioni di euro. L'intervento dovrà essere
concluso entro cinque mesi
La
frana di Maierato non ha fortunatamente provocato vittime ma
grande allarme, richiamando l'attenzione internazionale sul
nostro territorio considerato a grande rischio idrogeologico pur
in un quadro di ampiezza regionale. Probabilmente è servita a
sollecitare le istituzioni a muoversi, a intervenire soprattutto
dove ancora maggiori sono le situazioni di pericolo. E' il caso,
sul quale peraltro la stampa si è più volte occupata, della
Tangenziale est che dovrebbe essere destinata a by-passare
l'abitato di Vibo Valentia per ì mezzi che lasciata l'autostrada
si debbono immettere sulla statale 18. Allo stato però esiste
soltanto una grande spaccatura che è stata provocata nella
collina che sovrasta l'abitato di Stefanaconi, la cui comunità
non a torto teme per la sua incolumità tanto che il sindaco
Savero Franzé ha reiteratamente lanciato appelli a destra e a
manca, magistratura compresa.
Dal sacerdote l’esortazione ai più giovani: «Abitate la nostra
terra, ma serve una progettualità seria» di Stefano Mandarano "Il Quotidiano" del 4 marzo
«Tra la "trincea" e l'altare io scelgo l'altare. Alla prima
linea, preferisco l'impegno quotidiano rivolto alla mia
comunità, alla sua crescita morale e spirituale senza velleità
di protagonismo». Si indispettisce quasi, don Salvatore
Santaguida, anche al solo sentire parole come
“coraggio”o“eroismo”.
Stefanaconi. Proposta una seduta straordinaria di Consiglio di Stefano Mandarano "Il Quotidiano" del 4 marzo 2010
Sulla gravissima intimidazione indirizzata nei giorni scorsi al
palazzo municipale si registra l'intervento del gruppo
consiliare d'opposizione “Progetto Stefanaconi” che, attraverso
il portavoce Fortunato Griffo, esprime la preoccupazione dei
consiglieri comunali della minoranza rispetto all'innalzamento
del livello di offensiva mafiosa, arrivata a colpire il simbolo
stesso delle istituzioni locali e insieme ad esso, come ha
giustamente osservato il sindaco Saverio Franzè, un'intera
comunità. Dopo
le intimidazioni e le minacce "Il Quotidiano" del 4 marzo 2010 Dopo
l'attentato al Comune di Stefanaconi e le minacce di morte
recapitate al sindaco Saverio Franzè solidarietà è stata
espressa all’amministratore locale dal senatore del Pdl
Francesco Bevilacqua e dal candidato a sindaco al Comune di Vibo
dello stesso partito, Nicola D'Agostino. «L'episodio riferito -
scrivono i due esponenti del partito di centrodestra - dalla
carta stampata ci lascia sgomenti e rafforza la nostra
consapevolezza di quanto sia importante fare fronte comune
dinanzi a qualsivoglia forma di prevaricazione che tenti di
minare l'operato di chi è al servizio delle comunità locali. Anche il coordinamento di Stefanaconi del Pdl ha voluto esprimere solidarietà al sindaco Franzè, al gruppo del partito in consiglio comunale ed a tutta la compagine amministrativa per l’infame gesto intimidatorio. «Quello che è successo - ha affermato il coordinatore cittadino Pasquale Franzé -oltre a creare un avvelenato clima politico, offre un falso spaccato della comunità stefanaconese che, ancora una volta, assurge all’onore della cronaca non per la sua operosità ed alto senso democratico, ma per colpa di delinquenti che intendono rivendicare il proprio ruolo con la violenza e la intimidazione ». Da qui, la richiesta al primo cittadino e alla sua amministrazione a non arrendersi. Lo stesso coordinatore scende a fianco dell’amministratore «in questa lotta che è di tutti i cittadini che praticano i valori della legalità e della civile convivenza. Invitiamo i responsabili della sicurezza - conclude Pasquale Franzé - Prefetto e forze dell’ordine ad adoperarsi affinché anche a Stefanaconi si possa vivere in un clima sereno». Attentato al Municipio, solidarietà di Pdl e gruppo di minoranza (Gazzetta del Sud del 4 marzo 2010) Dopo l’attentato al Municipio altri attestati di solidarietà al sindaco Saverio Franzè, che continua a rimanere alla guida dell’amministrazione comunale di Stefanaconi. A fare sentire la loro vicinanza sono stati il coordinatore cittadino del Pdl, Pasquale Franzè, il sen. Francesco Bevilacqua, il candidato a sindaco di Vibo Valentia del Pdl, Nicola D’Agostino, e il gruppo consiliare Progetto Stefanaconi. Il coordinatore Franzè, dal canto suo, invita il primo cittadino e la sua amministrazione «a non arrendersi perché la lotta che sta portando avanti appartiene a tutta la comunità che crede fortemente nei valori della legalità e della civile convivenza». Il sen. Bevilacqua e il candidato a sindaco D’Agostino si dicono sgomenti per quanto accaduto nel piccolo centro vibonese. «La vile intimidazione — sottolineano — rafforza la nostra consapevolezza di quanto sia importante fare fronte comune dinanzi a qualsivoglia forma di prevaricazione che tenti di minare l’operato di chi è al servizio delle comunità locali. Bisogna adottare misure volte a garantire sicurezza, legalità e presenza dello Stato, in un territorio che ha necessità di ripartire proprio da questi presupposti per poter avere reali possibilità di crescita e di sviluppo». Solidarietà al sindaco Franzè anche da parte del gruppo consiliare Progetto Stefanaconi il quale ha sostenuto: «I colpi d’arma da fuoco indirizzati contro il portone d’ingresso del palazzo municipale di Stefanaconi, oltre ad offendere un’intera comunità, costituiscono un grave gesto intimidatorio, un vile messaggio rivolto all’intera amministrazione, un atto di una gravità inaudita che lascia esterrefatti e desta preoccupazione. Una comunità profondamente - ha aggiunto - turbata e scossa da un vortice continuo di violenza e paura scatenato da un susseguirsi di eventi: casi di lupara bianca, omicidi efferati, intimidazioni a danno di alcune attività commerciali, il tutto nel giro di poco tempo. Davanti a simili episodi è necessaria una reazione forte da parte delle Istituzioni, della Chiesa e delle associazioni».
Stefanaconi. Dopo i recenti episodi di violenza insorge il
giovane parroco Salvatore Santaguida «Le Istituzioni
devono dire e far capire
una volta per tutte se ai cittadini
conviene di più osservare
le leggi dello Stato o seguire
i mafiosi».
Dopo l’attentato al Municipio emergono nuovi e più inquietanti elementi investigativi La criminalità soffoca Stefanaconi Minacce di morte a sindaco e parroco Le intimidazioni che risalgono a un mese fa sarebbero sempre collegate al processo Penna (Nicola Lopreiato - Gazzetta del Sud – Mercoledì 3 marzo 2010)
Una sequenza di eventi criminali inarrestabile. Stefanaconi, piccolo centro alle porte di Vibo Valentia, piomba di nuovo nel baratro della paura. Sembra improvvisamente essere tornati agli anni Novanta quando lo Stato per fronteggiare l’attacco sferrato dalle cosche all’amministrazione in carica guidata dal sindaco Luisa Carullo decise di presidiare il territorio con l’intervento dell’Esercito a garanzia della comunità e dell’agibilità democratica. Dopo l’attentato al Municipio, messo a segno nella notte tra domenica e lunedì scorsi, -quando ignoti hanno esploso sei colpi di revolver contro il portone, le indagini svelano episodi altrettanto inquietanti: minacce di morte sono state fatte recapitare al sindaco di Stefanaconi Saverio Franzè e al parroco del paese, don Salvatore Santaguida, mentre i tabelloni installati all’ingresso del paese indicanti l’entrata in funzione del servizio di videosorveglianza sono stati sfondati a colpi di pallettoni. Una sfida a tutto campo di fronte alla quale io Stato stenta a venirne a capo. Anche se tutte le piste sembra portino alla scomparsa di Michele Penna, assicuratore di Stefanaconi, e alla costituzione di parte civile del Comune nel processo a carico dei presunti responsabili la cui sentenza è attesa per il 23 marzo. Solo ieri, infatti, si è appreso delle “nuove” gravissime intimidazioni: il 19 maggio del 2009 una busta contenente un proiettile e un messaggio perentorio, “lascia stare i carcerati”, è stata fatto recapitare al sindaco Franzè. Un vicenda che gli investigatori non hanno perso un solo istante a collegare al processo Penna, in atto davanti alla Corte d’Assise di Catanzaro, che era iniziato solo due settimane prima dell’avvertimento. Nella prima udienza il Comune si era costituito parte civile a difesa della legalità e contro la violenza criminale che offende la comunità del paese. Alla sbarra per la scomparsa di Penna, ci sono Antonio Emilio Bartolotta, 32 anni—che risponde di omicidio e occultamento di cadavere — ed i coniugi Maurizio Sacchinelli e Francesca Foti, quest’ultima sorella di Salvatore Foti, vittima della “lupara bianca”, che rispondono di favoreggiamento personale. Già processato e condannato a 16 anni di carcere Andrea Fori. A distanza di mesi dal primo messaggio intimidatorio la violenza criminale è tornata a farsi avanti. Nel gennaio scorso altre due lettere minacciose contenenti un proiettile ciascuna sono state spedite al sindaco e al parroco don Salvatore Santaguida. Inequivocabile il messaggio rivolto a quest’ultimo: “Cerca di fare il prete e non lo sbirro”. Anche in questo caso la pista che i carabinieri seguono porta alla scomparsa di Michele Penna. Don Santaguida nell’autunno scorso si era posto alla testa di un gruppo di volontari, che aveva risposto all’appello della famiglia del giovane scomparso, per partecipare alle ricerche del corpo di Michele Penna, dopo che i periti nominati dalla Distrettuale antimafia di Catanzaro avevano effettuato diversi scavi nelle campagne di Stefanaconi che non avevano sortito alcun esito. Per quasi tutta l’estate, infatti, escavatori dalle grandi pale guidati da georadar in grado di rilevare corpi ad una profondità di parecchi metri avevano rivoltato svariati ettari di terreno nelle zone più impervie che s’affacciano nella vallata del Mesima, ma del corpo del giovane, purtroppo, neanche l’ombra anche se, in più occasioni, gli investigatori erano convinti di essere vicini. Inutile è stato pure il lavoro dei volontari, che sono andati avanti per settimane sfidando il caldo e la pioggia e tra questi anche don Salvatore Santaguida e un gruppo di boy scout. Dal giorno della scomparsa di Penna, avvenuta il 19 ottobre del 2007 a Stefanaconi sembra essersi riaperta una nuova stagione di violenza e intimidazioni sullo sfondo il cambio dell’assetto criminale, con le nuove leve che avanzano e tentano di scalzare i vecchi boss. Gli attentati di questi ultimi tempi ai danni di esercizi commerciali, potrebbero rientrare in questa nuova strategia. Il caso Stefanaconi sarà al centro di un comitato per l’ordine e la sicurezza che il prefetto di Vibo Valentia, Luisa Latella, ha convocato per questo pomeriggio. All’incontro sarà assente il sindaco Franzè, fuori sede per impegni assunti in precedenza. In primo piano il controllo del territorio. Il sindaco ha già fatto sapere senza mezzi termini che senza risposte adeguate sarà pronto a farsi da parte. Al vaglio del comitato, anche l’attentato contro il Municipio portato a termine con sei colpi di revolver che hanno danneggiato i vetri antisfondamento, mentre un proiettile ha pure centrato l’orologio marcatempo ubicato all’ingresso. Sul piano investigativo i carabinieri della stazione di Sant’Onofrio stanno cercando di valutare tutti gli elementi raccolti nelle prime ore delle indagini e quanto sta emergendo da una serie di perquisizioni che vengono effettuate tra Sant’Onofrio e Stefanaconi. LETTERA DI SOLIDARIETA' INVIATA DA FRANZA IL PORTALE DI STEFANACONI A SAVERIO FRANZE'
Caro Sindaco,
Ancora messaggi di solidarietà ATTENTATO A STEFANACONI INVITO AL SINDACO A NON GETTARE LA SPUGNA Ancora messaggi di
solidarietà al sindaco di Stefanaconi, dopo l’attentato messo a
segno contro il Municipio nella notte tra domenica e lunedì.
Ignoti hanno esploso alcuni colpi di revolver contro il portone
principale. Un atto intimidatorio, sul quale indaga il
luogotenente Cannizzaro, che ha nuovamente acceso i riflettori
sul piccolo centro agricolo, facendolo ripiombare nella paura,
quella che per tanto tempo ha tenuto alta l’attenzione negli
anni Novanta.
Il
primo cittadino, Saverio Franzé, invoca più uomini delle forze
dell’ordine in paese Tre gravi attentati
nel giro di due mesi. Il territorio di Stefanaconi, comune alle
porte di Vibo Valentia, ripiomba in un clima di forte
apprensione, per non dire paura. L’ultimo episodio in ordine di
tempo è stato rivolto contro l’istituzione di riferimento della
popolazione: Il
primo cittadino di Stefanaconi invitato a proseguire nella sua
azione amministrativa Dalla Gazzetta del Sud del 2 marzo 2010
L’ennesimo attentato intimidatorio la notte scorsa: sei colpi di revolver sono stati esplosi contro il portone di vetro del palazzo municipale STEFANACONI SOTTO LA CAPPA DELLA CRIMINALITA’ L’attacco all’Amministrazione potrebbe essere collegato alla costituzione di parte civile nel processo Penna
Il sindaco di Stefanaconi, Saverio Franzè, allarga le braccia. Quasi un gesto di amarezza, di sconforto, forse di resa. La violenza criminale non arretra di un solo millimetro nel suo comune, stretto nella morsa delle cosche, dove le intimidazioni e gli attentati non si contano più. Una comunità fiaccata dalla nuova escalation criminale che torna a vivere sotto la cappa della paura, quella che degli anni Novanta quando per un susseguirsi di attentati Stefanaconi venne presidiato dall’esercito. Questa volta però la violenza criminale ha alzato il tiro: la notte scorsa ignoti hanno sparato sei colpi di revolver cal. 38 contro il portone del Municipio. Un proiettile si è conficcato tra la lamiera e il vetro antisfondamento ed ha centrato l’orologio marcatempo dei dipendenti posto davanti all’ingresso. Gli altri cinque colpi, invece, si sono stampati sul vetro lasciando impresse tre forme di “margherita”. Un gesto gravissimo quello messo a segno a Stefanaconi «perché questa volta — ha detto il sindaco — non viene ad essere colpita solo l’amministrazione ma con essa tutta la comunità». E arriva dopo un’escalation criminale costellata di altri attentati dinamitardi che hanno fatto saltare in aria tre attività commerciali la cui matrice, quasi sicuramente di stampo mafioso, è ancora al vaglio dei carabinieri della stazione di Sant’Onofrio, competente per territorio anche su Stefanaconi. Il sindaco Saverio Franzè dopo aver denunciato l’accaduto ai carabinieri non è riuscito a darsi una spiegazione sull’attentato, a trovare un collegamento tra il grave gesto e, l’attività amministrativa. «Non riesco a capire, sono alla guida del Comune da circa tre anni, i pochi appalti pubblici espletati dalla mia amministrazione sono stati fatti attraverso la Stazione unica. Quello che posso dire è che ho sempre operato con senso del dovere, responsabilità e legalità». Le piste che gli investigatori battono non sono poche anche se quelle maggiormente seguite riguardano i nuovi assetti criminali che sono sicuramente in atto nel piccolo centro del Vibonese, territorio ad alta densità mafiosa, sul quale da tempo allungano i tentacoli altre cosche. In primo piano anche la costituzione di parte civile da parte dell’amministrazione comunale nel processo in corso davanti alla Corte d’Assise di Catanzaro per la scomparsa dell’assicuratore Michele Penna, avvenuta il 19 ottobre del 2007, che vede alla sbarra Antonio Emilio Bartolotta, 32 anni, di Stefanaconi, detenuto nel carcere di Lecce, imputato di omicidio e occultamento dì cadavere. Analogo reato è stato contestato ad Andrea Foti, 30 anni del luogo, già condannato davanti al Gup a 16 anni di carcere e rimesso in libertà dal Tribunale del riesame. Sotto processo in stato di libertà anche i coniugi Francesca Foti (sorella di Salvatore Foti inghiottito dalla lupara bianca dopo la vicenda Penna) e il marito Maurizio Sacchinelli, anche loro di Stefanaconi, per favoreggiamento personale. Dal giorno in cui è iniziato il processo a carico degli imputati, infatti, le intimidazioni nei confronti del sindaco non sono state poche. Alcune di queste anche piuttosto pesanti. Non è un caso che nell’udienza del diciotto febbraio scorso durante il processo Penna, il pubblico ministero della Distrettuale antimafia, Giampaolo Boninsegna, ha chiesto l’acquisizione agli atti del procedimento di tutte le lettere minatorie fatte recapitare ad amministratori, ex amministratori e al parroco di Stefanaconi. Non sfugge al vaglio degli inquirenti l’escalation criminale di questi ultimi tempi con una serie di attentati. Il primo messo a segno nella valle del Mesima ai danni di un distributore di carburanti con annesso bar, il cui titolare è Salvatore Patania, figlio di Fortunato Patania, ritenuto dagli investigatori personaggio di spicco del paese già coinvolto in passato in diverse operazioni antimafia. A distanza di poco tempo, il 30 dicembre una bomba ad alto potenziale ha distrutto il negozio di fiori di Domenico Lopreiato, figlio di Nicola Lopreiato, per anni ritenuto il boss del paese. E pochi giorni fa, un altro attentato, questa volta sotto il tiro della violenza criminale è finito il supermarket di Fabio Franzè, fratello di Domenico Franzè, coinvolto nella strage dell’Epifania avvenuta a Sant’Onofrio nel gennaio del 2001. Dinamiche criminali che potrebbero far pensare ad un nuovo assetto sul territorio con le cosche emergenti decise a scalzare la vecchia nomenclatura mafiosa e prendere il sopravvento. Il tutto a fronte di un controllo da parte delle forze dell’ordine del tutto inadeguato. Una nuova sfida quella delle cosche costellata in questi ultimi anni anche da un omicidio eclatante, quello di Antonino Lopreiato, avvenuto la sera del 10 aprile 2008, mentre si apprestava a chiudere il suo negozio di prodotti agricoli. Tutti elementi al vaglio degli investigatori ma di fronte ai quali le indagini segnano il passo. La risposta decisa, ferma, che la comunità vorrebbe non c’è stata e quello che tutti temono è che le cronache nazionali possano presto tornare ad occuparsi di un nuovo “caso Stefanaconi”. Il sindaco Saverio Franzè chiede maggiori controlli. SOLO QUATTRO CARABINIERI IN UNA ZONA AD ALTO RISCHIO Solo quattro carabinieri per tenere sotto controllo due comuni ad altissima densità mafiosa. Sono i militari che operano nella stazione di Sant’Onofrio sotto la guida del luogotenente Sebastiano Cannizzaro, le cui competenze si estendono anche sul territorio di Stefanaconi. La nuova ondata di violenza criminale, caratterizzata da una serie di attentati di fatto mette a dura prova il lavoro degli investigatori. Il sindaco di Stefanaconi ieri ha lanciato l’ennesimo appello: “Servono maggiori controlli. Chi di competenza deve intervenire tempestivamente. Non possiamo rimanere abbandonati a noi stessi». E negli ultimi anni le cosche hanno nuovamente rialzato la testa. Dalla scomparsa di Michele Penna ad oggi la mappa della criminalità organizzata sul territorio sembra abbia cambiato strategie. Quanto sta accadendo da diversi mesi a Stefanaconi — omicidi, attentati e casi di lupara bianca — lancia segnali allarmanti in tale direzione. Il tutto lascerebbe supporre l’avanzata di nuove leve che, hanno stretto alleanze con le cosche più agguerrite della zona, e tentano di modificare le gerarchie esistenti. Improvvisamente in paese sembra essere tornati agli anni Novanta, l’epoca in cui la lunga sequela di attentati contro gli amministratori dell’epoca, portò l’esercito in paese. IN SINTESI Ennesimo attentato l’altra notte a Stefanaconi. Questa volta sotto tiro è finito in palazzo municipale. Ignoti hanno esploso 6 colpi di revolver cal. 38 contro il portone di vetro. Un proiettile si è conficcato all’interno, danneggiando l’orologio marcatempo, ubicato all’ingresso. L’attentato contro il Municipio offende, secondo quanto dichiarato dal sindaco Saverio Franzè, l’intera comunità e segue ad una serie di attentati dinamitardi che hanno mandato per aria alcuni esercizi commerciali. L’attacco al Municipio, secondo le prime ipotesi investigative, potrebbe essere collegato alla costituzione di parte civile da parte dell’amministrazione comunale nel processo, in atto davanti alla Corte d’Assise di Catanzaro, a carico dei presunti responsabili della scomparsa di Michele Penna. IL MONDO POLITICO CONDANNA COMPATTO L’ATTENTATO INTIMIDATORIO MESSO A SEGNO CONTRO IL PALAZZO COMUNALE SOLIDARIETA’ AL SINDACO DI STEFANACONI Solidarietà al sindaco di Stefanaconi Saverio Franzè per l’attentato contro il Municipio. Ignoti l’altra notte hanno esploso sei colpi di revolver cal. 38. Condanna per il vile gesto e solidarietà al sindaco è stata espressa dal presidente dell’amministrazione provinciale Francesco De Nisi e da numerosi esponenti dei mondo politico, nonché candidati alle prossime elezioni. De Nisi ha ribadito che «il grave atto intimidatorio, perpetrato all’indirizzo della sede comunale di Stefanaconi, conferma una volta di più l’arroganza con cui agisce la criminalità, sia essa delinquenziale comune o organizzata, e le enorme difficoltà contro le quali sono costretti quasi quotidianamente a lottare i nostri amministratori locali». Secondo il presidente della Provincia, «si tratta di un gesto che, ai pari di tanti altri di analogo tenore già registrati in precedenza, la nostra comunità non deve assolutamente sottovalutare. E indispensabile, invece, alzare ancora di più il livello di attenzione, cercando di fare terra bruciata attorno a chi, in maniera violenta e vile, attenta alla nostra civile e democratica convivenza». De Nisi nel condannare fermamente l’episodio, che si configura anche come un’offesa all’intera ed operosa comunità di Stefanaconi, esprime a tutta l’Amministrazione provinciale «piena e condivisa solidarietà al sindaco, nella certezza che quanto accaduto non lo faccia minimamente deflettere dal suo impegno amministrativo al servizio dei suoi concittadini». Solidarietà al sindaco Saverio Franzè è stata espressa anche dal consigliere regionale Bruno Censore: «Ancora una volta — ha detto — siamo costretti ad assistere ad un’altra, l’ennesima intimidazione, che si va ad aggiungere a quelle già perpetrate nel recentissimo passato nei confronti di alcuni imprenditori e amministratori del nostro territorio e che testimonia, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che nel Vibonese è necessario intervenire immediatamente e con decisione per debellare il problema della criminalità. Il vile e deprecabile atto intimidatorio — ha aggiunto Censore — è un segnale che non può essere sottovalutato e che deve ricevere come risposta decisa la più ferma condanna». Solidarietà a Saverio Franzè è stata espressa anche dai candidati a sindaco Michele Soriano e Antonino Daffìnà, nonché dalla candidata al consiglio regionale Patrizia Venturino. Quest’ultima, recatasi personalmente sul luogo dell’attentato, ha espresso “vicinanza e solidarietà” al sindaco Franzè ed ha voluto ribadire la profonda stima, frutto di antica amicizia e di consapevolezza del difficile lavoro che Franzè sta portando avanti fin dal suo insediamento». Da parte sua Antonino Daffinà, candidato a sindaco dell’Udc, ha invece ribadito che «fatti del genere sono inaccettabili, essi costituiscono un colpo diretto e inequivocabile allo Stato e alle sue istituzioni. Un attacco che non può passare sotto silenzio e per il quale la risposta delle istituzioni stesse deve essere tempestiva e altrettanto ferma». Secondo Michele Soriano, candidato a sindaco per il Pd, «la pesante intimidazione compiuta ai danni del palazzo comunale di Stefanaconi non può non allarmare quanti privilegiano e praticano i valori della legalità e della convivenza democratica. Il criminale gesto costituisce — ha aggiunto Soriano — una grave ferita inferta all’intera comunità di Stefanaconi, fatta di gente perbene, onesta e laboriosa. E’ necessario — ha sottolineato il candidato del Pd — che le forze sane del Vibonese si stringano in un ideale abbraccio al paese, attorno al sindaco e all’amministrazione comunale di Stefanaconi per significare, senza se e senza ma, a quanti agiscono con violenza e prevaricazione che per loro non c’è alcuno spazio in una società che vuole essere, e non solo chiamarsi, civile».
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