Il presidente del Consiglio
Comunale di Stefanaconi Filippo Solano
procede all'appello nominale dei consiglieri comunali e constato il
numero legale dichiara aperta la seduta:
"Ringrazio tutti i presenti in aula che hanno accettato il nostro
invito e anche chi per motivi personali non hanno potuto partecipare.
L'argomento su cui siamo stati chiamati a riflettere e per cui è stato
posto come unico punto all'O. d. G. è "Azioni criminali perpetrate ai
danni della comunità di Stefanaconi e delle sue istituzioni. Discussione
e determinazioni". Preciso che tale seduta è aperta e informale e
chiunque ha voglia di intervenire può farlo. Il Sindaco e il Consiglio
Comunale hanno ritenuto doveroso coinvolgere il questa triste vicenda
l'intera collettività e ringrazio per la loro partecipazione gli
esponenti di rilievo appartenenti alle forze dell'ordine, politiche e
religiose. I fatti li conosciamo tutti anche perchè riportati ampiamente
dagli organi di stampa e dalla televisione. l'escalation della
criminalità ha toccato il punto più alto il 1° marzo con l'attacco al
comune con l'esplosione di alcuni colpi d'arma da fuoco contro il
portone del Municipio. Personalmente intendo esprimere il più profondo
rammarico per quanto sta accadendo nella nostra comunità con gli
attacchi intimidatori per destabilizzare il vivere civile. Ciò
rappresenta una sfida alle istituzioni, le quali non possono far finta
di nulla, non possono essere passive, sono necessarie la presa di
coscienza comune e una forte volontà individuale e collettiva affinché
tutti insieme possiamo emergere e avere il coraggio e la voglia di
collaborare fattivamente al riscatto della nostra comunità. L'invito è
quello di rimanere uniti nella legalità. Grazie per la pazienza di
avermi ascoltato. A questo punto la discussione è aperta e passerei in
primis la parola al Sindaco".
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Intervento del sindaco di
Stefanaconi Saverio Franzè
"Buona sera a tutti e vi ringrazio per essere
intervenuti così numerosi. E' doveroso da parte mia ringraziare e
salutare il sindaco di Vibo dr. Sammarco, il rappresentante di Libera
don Peppino Fiorillo, il rappresentante di Rifondazione Comunista sig.
Malerba, don Salvatore Santaguida, il Presidente della Consulta geometra
Nicola Arcella, il rappresentante di Franza che è sempre attento a
riprendere tutto ciò che succede nella nostra comunità.
Signor Presidente, Consiglieri, Concittadini tutti i gravissimi e
inquietanti episodi intimidatori che da qualche mese a questa parte si
stanno verificando nel nostro paese, ultimo in ordine di tempo quello ai
danni del Municipio hanno creato un clima di tensione e di allarme nella
cittadinanza e messo a dura prova la vita democratica di tutta la nostra
comunità. Sono atti criminosi che offendono la coscienza civile e il
patrimonio sociale e culturale di Stefanaconi. Un paese di solide
tradizioni democratiche, una comunità operosa e positiva che oggi più di
ieri intende perseguire una convivenza e uno sviluppo lontani da
comportamenti criminosi. il consiglio comunale straordinario di stasera
dovrà essere espressione delle aspettative dell'intera comunità con la
quale noi condividiamo la forte preoccupazione, e dobbiamo garantire
tutta la nostra collaborazione per contrastare questi fenomeni
malavitosi. Dovremo dimostrare intanto di essere uniti nella difesa
della legalità e della sicurezza, trasferendo all'esterno un messaggio
di forte compattezza, di forte politica unitaria di reazione e condanna
degli episodi di questi giorni che hanno messo in dubbio il vivere
civile e la pace sociale nella nostra comunità. C'è bisogno quindi una
presa di coscienza convinta di tutte le forze politiche, delle
Istituzioni, dei cittadini, della scuola, delle associazioni, della
chiesa che assieme sono chiamate ad arginare quei fenomeni di illegalità
e di prevaricazione attraverso azioni di trasparenza di di imparzialità
e con interventi di recupero culturale e sociale. L'emergenza che stiamo
vivendo non va in alcun modo sottovalutata e impone livelli di
attenzione e responsabilità da parte di tutti. Tenendo conto, amici
consiglieri e concittadini, che in questi ultimi 20 anni la società è
cambiata sopratutto nei suoi modelli etici e culturali e noi oggi
viviamo in una realtà che fa intravedere alle nuove generazioni, ai
nostri figli e ai nostri giovani un futuro precario più povero, più
opaco ed il nostro paese, per certi versi, è lo specchio di questo
cambiamento antropologico, a maggior ragione quindi e con più forza
proprio in considerazione del cambiamento dei nostri tempi, dobbiamo
ricercare un'azione comune basata su valori ben saldi e condivisi. La
comunità di Stefanaconi fortemente turbata per quanto si sta verificando
in questi sofferti frangenti chiede alle Istituzioni e agli apparati
investigativi e giudiziari, un preciso segnale di attenzione attraverso
l'aumento degli organici delle forze dell'ordine e della magistratura
con un adeguato controllo del territorio con la messa in campo di
strategie finalizzate alla prevenzione, al contrasto e quindi alla
sicurezza del nostro territorio. Ringrazio per i tantissimi attestati di
solidarietà che mi sono pervenuti in questi giorni, ma sarei più
soddisfatto se da domani le istituzioni preposte alla sicurezza del
nostro territorio, sopratutto i nostri rappresentanti politici diano un
segnale di un concreto interesse verso la nostra comunità, il cui
sviluppo da anni è condizionato in primo luogo dalla gravità di episodi
criminosi che hanno generato nel tempo un crescendo stato di paura su
tutta la nostra comunità. Oggi purtroppo lo sappiamo, colpisce di più
anche perchè reso più visibile un fatto criminale perpetrato da pochi
che le tante e quotidiane iniziative positive di un'intera comunità come
la nostra che è sempre vissuta su valori umani, sociali e religiosi.
E' necessario quindi sollecitare anche importanti segnali di attenzioni
Istituzionali verso Stefanaconi proprio perchè il nostro paese viene
sempre di più penalizzato da questo stato di cose; un'attenzione verso i
tantissimi giovani senza lavoro, verso gli imprenditori che guardano con
diffidenza verso le famiglie che vivono in forte disagio e in mancanza
di lavoro, mentre il commercio e le attività delle piccole imprese e
degli artigiani stanno morendo.
Noi dobbiamo uscire da questo isolamento, da questo momento drammatico
che come se non bastasse coincide con una crisi mondiale che sta
producendo disastrose cadute sui sistemi economici. Possiamo farlo con
l'impegno e la volontà di tutti in una visione unitaria di
responsabilità nel rispetto della nostra storia e del futuro di
Stefanaconi, attraverso una programmazione a medio termine che affronti
il problema nella sua complessità. Il momento di grande difficoltà che
sta vivendo Stefanaconi io andrò a rappresentarlo al nuovo Presidente
della Giunta della Regione Calabria, al quale chiederò un'approfondita
valutazione e la necessità di interventi straordinari finalizzati al
processo di valorizzazione del nostro comune che presenta così evidenti
e marcati segni di criticità socio-economici. Chiederò interventi
coordinati e Istituzionali per il recupero della competitività di
Stefanaconi rispetto alla gran parte del territorio provinciale e
regionale, mi riferisco a risorse aggiuntive per promuovere iniziative
per interventi di sensibilizzazione civica dirette sopratutto ai giovani
al fine di predisporre risposte adeguate per redimere atteggiamenti che
si stanno sempre di più radicando nella nostra società. Una
programmazione più ampia che abbia come obiettivo primario anche la
valorizzazione del nostro patrimonio immobiliare ricreando condizioni
ambientali, sociali e di costume favorevoli per quanti vogliano decidere
come una volta di venire a Stefanaconi per abitare, per prendere
contatto con le piccole attività artigianali e commerciali. In questo è
assolutamente essenziale un collegamento sicuro e veloce con Vibo, per
cui vista le precarietà e pericolosità della vecchia provinciale,
abbiamo inserito nel piano strutturale di prossima applicazione la
realizzazione di una strada di appena 1 Km che dal nostro cimitero
sboccherà nella zona sud di Vibo in prossimità dell'Istituto tecnico
industriale e la Scuola di Polizia. Ma perchè questi obiettivi di
rinascita possano trovare concreta attuazione è necessario che cessi
questo stato di tensione e di paura e che Stefanaconi torni ad essere
come un tempo, un paese tranquillo, vivibile, sopratutto lontano da
logiche e fenomeni criminali. In questo percorso di crescita e di
civiltà siamo chiamati tutti, ognuno a secondo del proprio ruolo e
sopratutto questo Consiglio Comunale che è l'espressione istituzionale
più alta a dover assumere, così come assume, impegno forte per arginare
ogni forma di prevaricazione e di violenza, a difesa dello sviluppo
economico, della sicurezza e della convivenza civile di Stefanaconi.
Grazie per avermi ascoltato".
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ALL'INIZIO
Intervento dell'assessore Cugliari Fortunato
"Buona sera a tutti.
Sig. Presidente, Sig. Sindaco, Sig. Consiglieri, autorità, cittadini io
credo sia doveroso, innanzitutto, ringraziare il Sindaco per come è
riuscito a gestire la situazione non facile e di grande difficoltà che
si è venuta a creare nel nostro paese in quest’ultimo periodo. Ha saputo
attenuare il clamore mediatico che non avrebbe fatto bene a nessuno,
tanto meno all’immagine già segnata del nostro paese. Ha inteso seguire
opportunamente le strade istituzionali denunciando puntualmente gli atti
alle autorità competenti. Decisone a mio avviso saggia, giusta e,
soprattutto, di rispetto verso un territorio già troppe volte balzato
agli onori della cronaca.
La nostra comunità ha bisogno di sentirsi protetta, ha bisogno di
serenità, ha bisogno di avere fiducia su istituzioni che siano
presenti e sappiano dare risposte concrete. L’ultimo atto intimidatorio
in ordine di tempo, così come gli altri che lo hanno preceduto, ci hanno
sconvolto un pò tutti, per cui in questo momento di forte amarezza siamo
ancora più convinti che la
nostra azione amministrativa non deve e non può cambiare direzione. Un
attacco forte all’Istituzione Comune e quindi un attacco a tutto il
paese. Bisogna fare quadrato intorno a lei e intorno a tutta
l’amministrazione. In questo momento dobbiamo tirare fuori l’unità di
intenti, associazioni, partiti, chiesa, società civile; dobbiamo andare
tutti verso un’unica direzione. Essere qua oggi è una risposta molto
importante, la Stefanaconi che vuole guardare oltre è presente, è viva.
Era doveroso coinvolgere tutti, perché tutti siamo coinvolti.
Non è facile trovare le parole giuste, la presenza di tutti però è
fondamentale per trovare le energie per proseguire e per raggiungere gli
obiettivi importanti che ci siamo preposti. La speranza è che la
giornata di oggi possa essere un segnale forte
per un paese che ha voglia di normalità e di serenità. Dobbiamo fare
tutti fronte comune. Sindaco, da parte nostra rafforziamo, semmai ce ne
fosse bisogno, tutta la nostra stima, il nostro appoggio incondizionato.
In questi quasi tre anni l’azione amministrativa è stata condivisa da
tutti noi; abbiamo raggiunto risultati importanti e obiettivi ancora più
significativi ci aspettano; dobbiamo avere la forza di guardare al
futuro in maniera positiva, la sua, la nostra azione amministrativa è
stata incentrata su principi di legalità e forte responsabilità
amministrativa mettendo sempre al primo piano il rispetto delle persone
e delle istituzioni.
Dobbiamo solo continuare a fare il nostro dovere, il paese ci chiedo
questo. In questi pochi anni la nostra azione è stata improntata al
servizio della comunità verso la quale ci siamo sempre posti con
attenzione e con rispetto verso tutti senza mai pensare o perseguire
obiettivi che fossero di contrasto o, peggio ancora, di prevaricazione
dei diritti del cittadino. Questo nostro comportamento ci induce ad
essere sereni e fiduciosi nel proseguire con determinazione il cammino
amministrativo nell’interesse della collettività.
Mi piace concludere con un pensiero di Corrado Alvaro il quale affermava
che "la disperazione più grande che possa impadronirsi di una società
è il dubbio che vivere rettamente sia inutile".
Noi dobbiamo cercare di guardare al futuro, ad un futuro però che ci
deve vedere protagonisti in positivo, protagonisti di un cambiamento che
ci faccia guardare oltre la nostra collina. Grazie".
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Intervento
del capogruppo del PDL, consigliere Rosaria Barbuto
"A
nome di tutto il Popolo della Libertà che mi pregio di rappresentare
in seno a questo Consiglio Comunale, esprimiamo la più sincera
solidarietà e vicinanza per i vili attentati intimidatori che hanno
colpito l'Amministrazione Comunale e l'intera comunità civile di
Stefanaconi. Simili gesti intimidatori vanno respinti con forza
perchè non fanno parte della cultura di democrazia e di legalità che
deve caratterizzare la vita del nostro paese. Di fronte a simili
attacchi alle Istituzioni che impediscono lo sviluppo, in una terra
già tanto martoriata, c'è bisogno di una risposta unitaria, unanime
e forte da parte di tutte le forze politiche nel condannare questi
atti che contribuiscono a turbare e a destabilizzare la vita civile,
sociale e democratica dei cittadini. Abbiamo piena fiducia nella
forte ed efficace risposta che potrà arrivare dalle autorità
inquirenti per l'identificazione dei responsabili di questi
indefinibili gesti, affinchè chi è chiamato ad operare per il
governo del territorio possa esercitare serenamente con la sola
preoccupazione per l'impegno amministrativo al servizio dei
cittadini per lo sviluppo del territorio.
Dal
canto nostro, Sindaco, continueremo ad essere con lei e con la sua
Giunta per la sua opera di buon governo contrassegnata dal rispetto
dell'equità e della trasparenza senza cedere all'arroganza di chi
vorrebbe imporre con la violenza quanto invece deve essere risolto
nella legalità, principio alla base delle battaglie civili e
sociali."
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Intervento del capogruppo di "Progetto Stefanaconi"
consigliere Fortunato Griffo
Sig. Sindaco, colleghi consiglieri,
rappresentanti delle istituzioni, cittadini; l’intimidazione mafiosa
perpetrata ai danni della casa comunale, la casa comune, offende ed
umilia un’intera comunità. Un atto criminale di una gravità inaudita
che lascia esterrefatti e desta tanta preoccupazione. Bene ha fatto
il Presidente del Consiglio a convocare un consiglio comunale
straordinario aperto alla partecipazione dei cittadini. Nella
consapevolezza di dover dare risposte ferme e determinate contro chi
vuole minare la pace sociale e la sicurezza di una intera comunità,
il presidente ha capito quanto fosse necessario ed opportuno che il
consiglio comunale si confrontasse in un pubblico dibattito come
testimonianza di volontà non rassegnata e di lotta contro questa
cancrena che è la criminalità mafiosa.
Da troppo tempo questa comunità sta vivendo, in doloroso silenzio,
la tracotanza criminale che ha prodotto violenza e lutti. Troppo
silenzio sui fatti accaduti, troppa rassegnazione, come se i fatti
successi che limitano e riducono profondamente la libertà dei
singoli e della comunità non fossero opera dell’agire degli uomini
ma il frutto di un destino cinico e baro.
I recenti, gravissimi episodi malavitosi che hanno profondamente
scosso la nostra comunità e fatto impennare l’allarme sociale hanno
imposto di elevare lo stato di attenzione al massimo grado, e quindi
bene ha fatto il Sindaco ad invocare una maggiore presenza delle
forze dell’ordine : è necessaria una forte azione repressiva che
possa finalmente ridare un minimo di tranquillità a questa comunità
così offesa e turbata.
Sapendo fin d’ora, per come la storia recente di questa comunità
insegna, che l’azione repressiva è necessaria ma da sola non basta.
E’ necessario che ognuno faccia la propria parte. Va ribadito ancora
una volta che per un’efficace azione di prevenzione dei fenomeni
criminali, la fondamentale attività della magistratura e delle forze
dell’ordine va accompagnata anche da interventi di recupero sociale
e culturale.
Il consiglio comunale, la giunta, le istituzioni, la chiesa, le
associazioni, i partiti politici, ognuno nel proprio ambito è
chiamato a compiere il proprio dovere. La battaglia per
l’affermazione della legalità deve essere il faro del nostro agire
quotidiano. E’ necessario operare per diffondere la cultura della
legalità: la minoranza consiliare che io rappresento e di cui sono
capogruppo, farà la sua parte.
E’ necessario mettere in campo politiche attive a favore dei nostri
giovani. E’ necessario che i due centri sociali, previsti dal
progetto Percorrere le vie della legalità, finanziati dal Ministero
degli Interni attraverso i fondi previsti dal Pon Sicurezza vengano
al più presto aperti. Daremmo così la possibilità ai ragazzi di
disporre di spazi in cui incontrarsi e socializzare.
E’ necessario puntare sulle scuole offrendo ai ragazzi strutture e
servizi sempre più adeguati ed al passo con i tempi. E’ necessario
aprire al più presto la biblioteca comunale. E’ necessario
rilanciare le associazioni presenti sul territorio. E’ necessario
discutere e parlare, parlare ed ancora parlare di legalità.
Non si può rimanere sempre in silenzio: è arrivata l’ora di reagire.
Noi cittadini onesti chiediamo indagini che portino alla verità, per
vivere il nostro mondo onestamente, affinchè i nostri figli non
ereditino da questo mondo la vigliaccheria morale che il silenzio
implica.
Ironizzare come è stato fatto in passato sui temi della legalità non
è più consentito a nessuno. Ironizzare sui templi della legalità, o
sulle pregresse costituzioni di parte civile non è più consentito a
nessuno. La battaglia per l’affermazione della legalità è una
attaglia senza colore politico, è una battaglia di civiltà che deve
essere combattuta da tutte le forze politiche siano esse di destra,
di sinistra o di centro.
Noi siamo consapevoli che questa battaglia deve essere combattuta
sino in fondo. Da parte nostra siamo disponibili a confrontarci
seriamente con la maggioranza senza sotterfugi, mettendo da parte
anche i nostri legittimi interessi elettorali, sulle azioni da
intraprendere nel superiore interesse della nostra comunità fatta di
gente operosa e che nella stragrande maggioranza rifiuta la
violenza. Ma pretendiamo rispetto e ascolto da parte della
maggioranza.
Non invitare i consiglieri di minoranza all’inaugurazione della
nuova sede del Consorzio Legalità e Sviluppo, oppure alla
manifestazione antimafia per ricordare l’anniversario della
scomparsa di una delle vittime di lupara bianca, non è stato un
comportamento consono per l’affermazione della cultura della
solidarietà tra gruppi dirigenti che devono dimostrare di saper fare
fronte comune davanti alla violenza mafiosa. Le divisioni su questi
temi non pagano.
Io mi auguro, e sono certo che la dichiarazione del Sindaco, in cui
minaccia di lasciare in assenza di risposte da parte dello Stato,
siano solo delle parole dettate dall’amarezza e dallo sconforto del
momento. Lui sa bene che la battaglia per l’affermazione della
legalità è una battaglia dura e che va combattuta senza ma e senza
se, senza manifestare segni di cedimento, con l’apporto determinante
dell’intero Consiglio Comunale che deve far fronte unitario
adempiendo tutti gli atti necessari per garantire il diritto
primario alla sicurezza ed alla pace sociale del territorio, con
tutte le iniziative atte a favorirne la vivibilità e la qualità
della vita, coniugando prevenzione, mediazione dei conflitti,
controllo e repressione.
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ALL'INIZIO
"Buona sera a tutti.
Gli ultimi episodi di violenza che si sono verificati,
hanno ancora una volta scosso la nostra comunità, l'aria che
si respira è molto pesante, il clima di paura si è ancora di
più appesantito dopo l'ultimo attacco portato al Municipio,
la malavita alza il tiro e colpisce la quiete istituzionale,
e i cittadini non chiedono altro che sicurezza. Voglio dare
atto alle Forze dell'Ordine che sono costrette ad operare in
una situazione di carenza di organico in un territorio irto
di difficoltà. Al Sindaco, vorrei suggerire un'ulteriore
sforzo per costruire una comunità unita, i politici non si
possono chiudere nei propri steccati ma devono parlare con
la gente di tutti i problemi e cercare di risolverli.
A partire da oggi chiedo un cambiamento e un rinnovato
senso di responsabilità, vorrei unire gli sforzi della
politica e della gente in un coro unico per risolvere i
molteplici problemi della nostra comunità. Ci troviamo
invece ancora una volta a partecipare a Consigli Comunali
aperti e straordinari convocati per motivi poco nobili che
nulla hanno a che fare con la legalità, la trasparenza
amministrativa, il rispetto per lo sviluppo del territorio.
Siamo qui a discutere di criminalità, di episodi di violenza
e di vandalismo che si verificano con preoccupante
continuità sul nostro territorio.
Fatti gravissimi che fanno scalpore e che turbano la
collettività. Le cronache degli ultimi anni hanno
etichettato il nostro paese come uno dei più a rischio
dell'intera provincia. Dobbiamo uscire da questo tunnel in
cui ci siamo cacciati. Stefanaconi è fatta di gente
perbene,orgogliosa, umile, dedita all'amore e alla famiglia.
A Stefanaconi esiste la legalità. Il pochissimo numero di
malavitosi non possono rendere invisibile tutto ciò che
viene costruito nel rispetto delle leggi. Dobbiamo essere
uniti per dare al nostro paese un orizzonte di speranza e un
futuro migliore ai nostri giovani, dobbiamo fare quadrato
per infondere nella nostra società la cultura della
legalità, coinvolgere la gente perchè così sono sicuro che
ci sarà l'auspicato riscatto e l'affermazione della buona
politica. Grazie"
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"Buona sera a tutti. Grazie per essere intervenuti così
numerosi. E' doveroso da parte mia salutare i rappresentanti
Istituzionali e le Forze dell'Ordine. Ci troviamo di fronte
ad una situazione estremamente delicata. Non posso non
rivolgere un pensiero a quei magistrati che in questi giorni
sonno oggetto di minacce e intimidazioni. Gli attentati
contro attività commerciali, contro le Istituzioni non
aiutano nessun insediamento imprenditoriale, non aiutano
nessuna iniziativa giovanile per lo sviluppo del territorio.
Purtroppo vediamo che la criminalità non nfa altro che
allontanare i giovani dal nostro territorio, assistiamo
all'allontanamento dei nostri figli da questa terra senza
alcuna voglia di ritornare.
Assistiamo sempre di più all'impoverimento culturale,
all'impoverimento socio - economico di Stefanaconi. Dibbiamo
sprigionare tutta la nostra forza affinchè Stefanaconi possa
recuperare quella credibilità e quel prestigio che siamo
riusciti a conquistarci col nostro umile e costante lavoro.
Termino il mio intervento con l'augurio che queste forme di
violenza possano finire e i cittadini possano ritrovare il
vivere civile per una crescita sociale, economica e
democratica. Grazie"
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Intervento del consigliere
Nicola Carullo
Condivido a pieno quanto espresso dal mio capogruppo,
il Presidente
del Consiglio ha fatto bene a convocare un consiglio comunale
straordinario. La cosa peggiore che si possa fare in questi momenti è
stare in silenzio.
La mafia contemporanea controlla, non ha bisogno di ottenere posizioni
di potere: le possiede già. E ciò che più di tutto la difende
dall’estinzione è il silenzio, la connivenza, aumentata, proprio
perché essa esercita un potere economico incredibile, in grado di
destare forme di assoggettamento molto diverse da quelle classiche
conosciute un tempo. Questo per tutti noi deve essere un momento in
cui dobbiamo essere uniti e condannare con forza questi eventi
criminali, questo deve essere un momento d’inizio, di un percorso che
va avviato per uscire dal silenzio e dalla rassegnazione. Un percorso
che ci deve portare a cambiare completamente mentalità. Oggi il
problema non è solo a livello nostro, locale, ma la solidarietà se si
analizza quello che sta succedendo in quasi tutta la Calabria, va
estesa a tutta la nostra regione. Qui c’è un continuo stato
intimidatorio verso consiglieri, amministratori, forze dell’ordine,
tutori della legge e magistrati, verso chi già amministra, ma
intimidazioni ci sono anche verso chi si presenta liberamente alle
elezioni , bruciano macchine, minacciano i sindaci con lettere
anonime. La cosa che più mi spaventa è che nella nostra terra c’è un
pericolo serio per la democrazia, perché quando il nostro Sindaco non
può esercitare il proprio ruolo di amministratore tranquillamente, o
quando chi si presenta alle elezioni viene minacciato, siamo o no in
presenza di un attentato e di una grave minaccia alla nostra
democrazia?
Stiamo assistendo ad una caduta di valori verticale. Oggi viviamo a
livello nazionale, regionale e locale una grave crisi dal punto di
vista economico, sociale e culturale, di perdita di valori etici e
morali. Partendo dalla situazione nazionale, i segnali sono tutti al
negativo per quanto riguarda la lotta all’illegalità, è in atto la
discussione sulla limitazione delle intercettazioni, si parla di
processo breve, del fatto che la legge è uguale per tutti tranne che
per alcuni noti… Un capitolo a parte meriterebbe la serie di leggi e
leggine drammatiche, di prossima approvazione, che seppelliranno in un
sol botto diritto e Costituzione. E via discorrendo, il problema è che
dal nazionale a scendere a vari livelli i problemi si moltiplicano e
si amplificano sino a creare una condizione di una gravità mai vista.
Forze dell’ordine in carenza di organico e di mezzi, organico
sguarnito nelle procure più esposte, collasso del sistema giustizia
sempre più lontano dal bisogno dei cittadini di sentirsi tutelati
dalle ingiustizie e dalle diffuse furberie illegali di cui è
ovviamente sempre più vittima. Aumenta nei cittadini la paura e
l’insicurezza. Cresce la sfiducia nelle istituzioni. Viene meno il
concetto di autorità dello stato. La politica deve dare una risposta,
è necessario un recupero dei valori etici e morali. Più di duemila
anni fa, al tempo dei romani, per accedere alle più alte cariche della
repubblica (console), erano richieste le seguenti condizioni: essere
cittadino romano essere iscritto correttamente al censo, avere più di
42 anni, non avere altre cariche e NON ESSERE SOTTOPOSTO AD ALCUN
PROCESSO PENALE. Questo dal punto di vista legale poi, altri requisiti
richiesti erano : capacità lavorativa, integrità morale, intelligenza
per agire con saggezza,e soprattutto AUCTORITAS, termine latino che
indica la capacità di una persona di attirare la fiducia ed il
rispetto degli altri. La domanda che dobbiamo porci è, oggi, quanti
dei nostri politici, dei nostri amministratori, a vari livelli
rispecchiano queste poche regole? Integrità morale ed autorità. Due
concetti essenziali da riscoprire, considerati come indispensabili più
di duemila anni fa. Questo per dire CA U PISCI PUZZA DA TESTA.
Osserviamo tutti i giorni a proclami e sbandieramenti su qualche
vittoria che lo Stato ottiene nei confronti della mafia. BENE. Ma io
penso che le operazioni sul territorio vengono condotte da magistrati
e forze dell’ordine con immensi sacrifici e che quindi il merito sia
loro e non del governo.
Ma non per preconcetta presa di posizione, per il semplice fatto che
nessun aiuto né legislativo né di tipo economico ha facilitato
l’azione di contrasto sul campo, prova ne sia che oggi siamo qui in
seduta straordinaria a discutere di questi atti criminali, gravi ed
offensivi verso l’intera comunità di Stefanaconi. Da anni,
periodicamente, purtroppo, assistiamo alla stessa scena, sembra un
film che si ripete. Da anni siamo in attesa di una risposta da parte
dello Stato. Mentre qui viviamo in una situazione di barbarie, di
illegalità diffusa, in un paese spento ed alla deriva. Una società
civile che vive di nuovo nel terrore, aumenta la sfiducia nelle
istituzioni, il senso di impotenza la rassegnazione. Oggi questo è il
clima che si respira a Stefanaconi. Se a questo dobbiamo aggiungere la
grave crisi economica che nel nostro paese si avverte molto di più che
altrove, ecco che la situazione a Stefanaconi diventa ancora più
drammatica. Avete notato quanti giovani professionisti non ci sono più
in questo paese, quante attività sono in difficoltà e quante lo
saranno, anche per il clima che si è creato?
Quello che più mi preoccupa è che passato questo momento di allarme ed
emergenza, tutto ritorni a cadere nell’indifferenza e nel silenzio più
assoluto.
Mi viene in mente una frase che ho visto scritta più volte nelle
varie manifestazioni: la mafia uccide il vostro silenzio pure.
Mi auguro che nel nostro paese ci sia finalmente un cambiamento di
mentalità un inversione di rotta. La cosa più brutta che possiamo fare
è cedere alla rassegnazione convincerci di essere impotenti nei
confronti di un male che sta soffocando ed uccidendo Stefanaconi.
Esistono pericolosi modelli mentali è giunto il momento di cambiare
questi modelli mentali. Penso che rispetto al passato qualcosa è
cambiato, quel minimo che esista sul nostro territorio va valorizzato
le varie associazioni, la società civile la chiesa la comunità intera
deve unirsi e dare un segnale forte a quella minoranza che non ama il
nostro paese e lo sta distruggendo. Siamo obbligati ad attivarci non
solo per il presente ma soprattutto per garantire un futuro ai nostri
figli, perché stiamo distruggendo la cosa più bella e più importante
per i nostri figli: i loro sogni, la loro speranza per un futuro
migliore.
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ALL'INIZIO
Intervento di don
Salvatore Santaguida
“Buona sera,
questo lo considero un momento di grande speranza per tutti noi, perché
mi viene in mente una parola del magistrato Borsellino, che diceva:
parlatene sempre, l’importante è parlarne sempre, in qualsiasi modo e in
qualsiasi luogo. Io condivido molte cose che avete detto un po’ da tutte
le parti, però mi piace anche dire che non bisogna pronunciare solo la
parola criminalità, dobbiamo abituarci anche a pronunciare anche la
parola mafia, ndrangheta e dire che da noi esiste la mafia la
ndrangheta, queste cose ci sono. Perché significa che c’è gente sul
nostro territorio che sono dedite a destabilizzare le Istituzioni, a
destabilizzare tutta la voglia della maggioranza della gente che
vorrebbe un futuro migliore, e noi dobbiamo abituarci a chiamare le cose
col loro giusto nome, poi ciascuno di noi deve lavorare nei propri
ambiti cercando di fare il suo dovere nel miglior modo possibile e mi
viene in mente un’altra espressione di Giovanni Falcone che diceva che
la mafia è un fenomeno umano, e come fenomeno umano tenderà a finire
perché tutti i fenomeni umani finiscono. Dobbiamo renderci conto che è
un fenomeno terribilmente serio, e che per combatterlo bisogna sul
nostro territorio tutte le forze delle migliori Istituzioni. In questi
giorni, dicevo queste cose anche durante l’omelia perché mi compete
parlare di speranza, di Gesù Cristo. A noi non ci compete andare a
cercare i mafiosi e se li incontri cerchi di dire una parola buona, non
nel senso che stanno facendo bene, assolutamente no, si cerca la
conversione, questa è la logica. Non condivido certamente questo stile
di vita, però anche in questi giorni la mafia fa bene il suo lavoro,
ammazza, uccide, intimidisce e anche i magistrati e le forze dell’ordine
fanno bene il loro lavoro perché indagano, perché arrestano perché fanno
i processi, o meglio cercano di farlo bene per quanto è possibile e
questo lo vediamo sul territorio. Però l’appello è un altro, perché
coinvolge tutte le forze Istituzionali presenti sul territorio. Io dico
che non sono solo le forze dell’ordine o la magistratura che devono fare
il loro lavoro, repressione si quando c’è la necessità, però
ricordiamoci tutti che sono più volte che ci ritroviamo in questo
Consiglio dove è passato Vigna e non è la prima volta che ci ritroviamo
per discutere di queste cose, coinvolgere le migliori Istituzioni
significa che ciascuno di noi nel proprio ambito si deve rendere conto
di ciò che deve fare, investire su questo territorio, ci siete molti
politici e non vi piange il cuore, e lo dico a tutti i politici, ai
sindaci, quando questi giovani se ne vanno continuamente via perché qua
non ci sta più nessuno? Avete il coraggio di invertire e investire sui
giovani in una maniera forte, decisa perché loro sono il futuro. Avete
il coraggio di investire in cultura, considerando che anche la mafia e
questa criminalità sono l’altra faccia di quella cultura che manca.
Perché non c’è alternativa, perché bisogna lavorare per loro, avete
questo coraggio di investire fortemente sui giovani? È un appello a
tutto il mondo politico per lo sviluppo e per più lavoro perché pensate
che i giovani scelgono la via facile di andare a delinquere se avessero
un lavoro? Anche perché delinquere non è un divertimento. Queste non
vogliono essere assolutamente delle giustificazioni, però ci sentiamo
tutti coinvolti in questo senso di responsabilità, davvero tutti
coinvolti per non far passare troppo tempo perché poi è facile gridare:
vogliamo le forze dell’ordine, tanto lo sappiamo che solo per qualche
mese sarà militarizzato anche perché la Questura e la magistratura non
possono tenere un esercito per molto tempo, a noi poi rimane quella
responsabilità di dare vita a progetti di lunga scadenza, noi dobbiamo
investire su noi stessi le migliori risorse che abbiamo, investire da
subito. Non so che altro dire, però sento questo, sono 17 anni che sono
qua, in questa comunità, io cerco di fare la mia parte, però vedo
continuamente che tantissimi ragazzi quando arrivano a 18 anni se ne
vanno via, perché qua non c’è più aspettativa, non c’è più possibilità,
questo è il vero problema, questa è la cosa che ci deve fare riflettere
e investite molto su questo cioè cultura, sviluppo in tutti i sensi,
perché una persona che ha diverse prospettive ragione diversamente, se
ci sono possibilità di incontrarci in una biblioteca, in una sala e dare
vita a progetti seri. Bisogna usare la parola legalità nel migliore modo
possibile, perché ormai ci siamo talmente abituati a questa parola che
non significa più niente, come la parola amore, pace e queste parole non
hanno senso se non seguono gesti concreti, quotidiani e non soltanto di
un giorno, non significano più niente queste parole. La legalità non è
legata alle forze dell’ordine, ma è uno stile di vita e ogni giorno è
fatto di gesti concreti, d’impegno in tutti i giorni e non soltanto in
certi momenti. I gesti che ci sono stati i colpi al comune, le bombe
queste ultime e quelli prima, ci sono stati 3 omicidi, sono cose
fortissime, non si sopportano queste cose. Allora l’invito è quello di
coltivare sempre la speranza e l’impegno di ciascuno di noi, di chiunque
può fare qualcosa di concreto in questo territorio. Grazie”.
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Intervento dell'ing. Fiumara
(Comintà montana alto Mesima)
"Ho telefonato a Saverio Franzè per solidarietà e
voglio portare la vicinanza e la solidarietà della Comunità Montana
dell'Alto Mesima Monte Poro, come abbiamo fatto a Sorianello e come
abbiamo fatto a Soriano, il fenomeno ormai è diffuso e sono coinvolti
tutti i paesi e i territori e la soluzione non è solo per Stefanaconi,
la soluzione è più generale, non si può pensare di trovarla qua o di
trovare altrove una soluzione che non varchi i confini di questo
territorio. Perchè certe volte ci dobbiamo chiedere come mai per certe
emergenze idrogeologiche i soldi si trovano e per pagare i salari dei
forestali non si trovano, e certe volte passano per gente che non
lavora, invece i forestali sono quelli che ci salvaguardavano dal
rischio idrogeologico, non era meglio pagare i salari dei forestali che
andare a fare degli interventi straordinari alle catastrofi che
succedono.
Ma perchè i soldi si trovano per finanziare queste imprese che si
divertono a parlare al telefono, prendendo in giro la povera gente e
invece i soldi per sistemare le scuole nelle piccole frazioni o gli
uffici postali o gli edifici pubblici periferici non si trovano.
Questo è il problema, che il Governo fa una riunione in Calabria, viene
il Ministro o il Sottosegretario è cosa inutile, bisogna ripristinare
quello che si faceva in passato, bisogna riequilibrare la spesa,
distribuire la spesa, far si che la gente possa trovare un lavoro nel
proprio territorio, nel proprio paese, questa è l'unica soluzione
generale.
L'industria della Calabria è la manutenzione del territorio, e così si
mantengono i 50mila forestali di un tempo che possono sistemare il
territorio. Allora noi diciamo che è facile portare la solidarietà alle
piccole amministrazioni, perchè il cittadino cosa vede, vede il
consigliere, vede lo Stato e si ribella e la soluzione per cacciare
questa gentaglia è il lavoro e il lavoro si crea facendo una politica
diversa da quella che si è fatta finora, la Provincia, la Regione, lo
Stato e anche la Comunità Europea perchè anche l'Europa da soldi a
gentaglia che fa promesse ti assumo questo ti do quest'altro. Quindi
Saverio, dirti che bisogna lottare con forza è un impegno che hai
assunto con i tuoi concittadini che ti hanno votato è dirti poco, però
penso che ci siano presupposti notevoli per superare questo momento di
sconforto. Quindi speriamo che possa cambiare qualcosa, ma dubito che la
cosiddetta classe dirigente locale, regionale e nazionale possano
cambiare le cose, perchè purtroppo in questo momento si sta discutendo
come presentare le liste e non dei problemi di Stefanaconi e della
Calabria. Grazie"
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Intervento del Presidente della Provincia
Francesco De Nisi
“Grazie e buona sera. Vorrei esprimere la mia
solidarietà e la vicinanza di tutta l’Amministrazione Provinciale a
questo Comune e a questa Comunità colpita in modo violento e anche in
modo inusuale e con un impatto maggiore rispetto ad altri atti
intimidatori che si sono registrati in altri luoghi della provincia. È
stata colpita direttamente l’Istituzione, si è fatto un danno non
soltanto alla persona, a volte si può pensare che qualcuno possa avere
un disguido per un problema di qualunque tipo, ma è stata colpita
l’Istituzione Comune, è stato colpito lo Stato quindi credo che sia un
gesto diverso ma anche più grave rispetto agli altri nostri centri,
quindi penso che ci sia bisogno dell’impegno di tutti quanti, di tutte
le istituzioni, specialmente delle Forze dell’Ordine, della
Magistratura, ci vuole un impegno diverso perché qui non ci sono dubbi,
l’Istituzione è rappresentata da un Consiglio Comunale e bisogna dare
atto della grossa maturità che voi avete dal punto di vista politico e
di questo ne diamo riconoscenza a tutti. Penso che Stefanaconi non possa
subire questo, essere messo in ginocchio, vedere umiliati le proprie
istituzioni, quindi io sarò con voi per continuare questa battaglia e
credo che a questo punto senza una presa di coscienza da parte di tutti,
perché la battaglia in questo momento è comune, perché non è stato
colpito il singolo amministratore ma è stata colpita
l’Istituzione per cui penso che siamo stati colpiti tutti quanti.
Il mio invito è di ritrovare l’unità e farci coraggio tutti assieme
perché lo Stato deve delle risposte con un impegno superiore. Riconosco
in tutti quanti una maturità intellettuale, anche se ci possono essere
diversità di vedute ma sempre per difendere la propria comunità, e
questo vostro impegno civico penso che faccia male a qualcuno e io vi
dico di andare avanti e le parole dette stasera sono state molto leali
perché ogni germe di sviluppo deve partire da un minimo di sicurezza e
di convivenza civile, perché è difficile parlare di impresa e sviluppo
in un paese dove le imprese e le attività commerciali subiscono quello
che hanno subito qui a Stefanaconi, gli attentati intimidatori di questi
ultimi giorni per non parlare degli anni precedenti, distruggono e
minano la prosecuzione delle attività commerciali che hanno subito un
grosso danno in questi mesi per non parlare poi del comune.
A parte l’impegno della politica, credo che ci voglia un impegno da
parte dello Stato per trovare quei malavitosi, questi ndranghetisti che
minano il vivere civile di questo paese. Per quello che ci riguarda, sia
come Provincia che come Comunità, vi siamo vicini in questi momenti e
siamo disponibili a qualunque forma di collaborazione. Grazie”
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Intervento del Sindaco di Vibo
Franco Sammarco
“Io nel salutare il Consiglio Comunale , i
cittadini di Stefanaconi, porto il saluto della comunità vibonese che
rappresento. Un saluto Istituzionale ma anche personale, con diversi di
voi mi conosco, mi conosco col Sindaco e so quanto lui sia legato a
questa comunità e quanto sia in lui alto il senso civico nel portare
avanti il percorso amministrativo, politico e soprattutto sociale e di
crescita di questa comunità. E allora i tentativi che cercano di
destabilizzare il principio di democrazia che con molto affanno e
sovente soverchia preoccupazione si manifesta in una determinata ma
dinamitarda questa volta nel colpire l’Istituzione madre, il Comune è
andare ancora più a segno nel cercare di depotenziare quelle che sono le
vostre capacità, lo sforzo dei consiglieri e degli amministratori a
rendere civica la vostra comunità. Una comunità che affonda nei valori e
nel senso dell’agricoltura, campestre e quindi affonda le proprie radici
nella sana vita cittadina, familiare e sociale, ma che viene deturpata
portando quella convivenza che poi ci rende colpevoli davanti a una
comunità nazionale quando fiorenti intellettualità vogliono invece
prodigarsi a fare il bene, il meglio di una comunità e io penso che il
vostro sforzo, che poi solidarizza con il nostro di persone che con
tanta fatica cerchiamo di portare avanti il senso delle buone regole e
della buona amministrazione in una comunità come quella nostra
calabrese che spesso viene colpevolizzata per questi attacchi violenti
che vengono determinati dalla mafia e dal mal’affare.
Noi dobbiamo essere uniti perché gli amministratori sono loro in prima
linea, il comune è rigeneratore di una comunità, bisogna essere più
aperti, leali che abbia una pace sociale che non faccia albergare col
nostro silenzio quelle persone che si annidano nel silenzio e che fanno
del male ad una comunità, infierendo, in pochi, su tutta la cittadina. E
allora credo che sia molto importante il lavoro che state portando
avanti e che vi vede da anni impegnati, Stefanaconi è da anni sulle
prime pagine dei giornali, una comunità bella, ridente che ha i suoi
problemi come li abbiamo tutti nel nostro territorio, di lavoro, di
giovani, di cultura, promuoviamo come è più possibile questa cultura
della legalità e che possa essere rigeneratrice nelle famiglie di buoni
costumi. È una sforzo, devo dire, immane,colpiscono per primi quegli
amministratori che cercano di fare semplicemente il loro dovere e quanti
nel nostro territorio, nella nostra Provincia sono trasparenti. Da qui
la necessità che ci sia una vicinanza, una presenza fattiva e concreta
non solo delle istituzioni e delle Forze dell’Ordine che salvaguardino
col loro lavoro preventivo e a volte repressivo, ma soprattutto una
comunanza fra di noi, perché solo se ci apriamo, non ci nascondiamo
nelle nostre famiglie credo che questo progetto di crescita può essere
veramente in crescendo, ma con rammarico devo dire che non sta
avvenendo, però ci sono le condizioni per attuare una crescita
comunitaria, l’importante è guardarsi negli occhi e dire da che parte ci
sta.
Credo che la nostra partecipazione e quella delle persone che sono qua
con noi, con grande coraggio perché il coraggio lo dobbiamo avere perché
senza coraggio è inutile fare progetti di crescita a cui tutti ci
appelliamo. Invito il Sindaco e il Consiglio Comunale ad essere operoso
e fattivo e credo che essere al centro dell’attenzione mini anche le
volontà omicide e pervicaci di persone che solo alle spalle riescono a
compiere degli atti vili e ingenerosi verso una popolazione che invece
vuole democraticamente e civilmente crescere. Noi offriamo la nostra
solidarietà, non pensiate che sia tanta, perché non sono molte le
persone disponibili proprio per quel progetto che viene frenato da
quelle persone che i passi della democrazia non li vogliono. Però se si
cresce uniti e se le azioni di Libera fossero accompagnate non dal solo
associazionismo, perché è facile portare solidarietà magari in incontri
come quello di stasera, poi bisogna operare, magari nel silenzio, come
fa la Chiesa e stasera ne abbiamo avuto un’ottima testimonianza, ma la
Chiesa non può fare molto, siamo noi cittadini a dover essere operativi
se vogliamo determinare la diversità nel modo di amministrare per quanto
ci riguarda e praticare buona amministrazione. Io credo che attraverso
la buona amministrazione fatta di buone regole, fatti concreti,
trasparenza ci poniamo un gradino più in alto per cercare di fare
crescere il nostro territorio, altrimenti il baratro determinato da
questa natura che ci offende ma anche un baratro umano potrebbe
affondarci definitivamente.
Noi dovremmo essere responsabili invece di un processo che deve essere
un processo da maturità, di cambiamento per quei giovani che come detto
prima, vanno via, non c’è lavoro e un processo di sviluppo e di crescita
senza il lavoro non ci potrà essere.
Auguro a questa comunità un ampio respiro di libertà che su di essa ha
fondato la sua storia e cerca fra tante difficoltà di portarla avanti.
Auguro non solo a voi di Stefanaconi ad avere una comunità più libera,
la sensazione che oggi abbiamo a Vibo e ovunque nella nostra Provincia o
se vogliamo nell’intera Calabria è che la nostra libertà venga
continuamente minata da fiumi minacciosi, che devono essere arginati,
perché altrimenti noi ci facciamo sopraffare da questa stramaledetta
mala erba, come la chiamo spesso io, che alligna, cresce e tende a
svilupparsi. Fermiamola. Io credo che attraverso le libere espressioni
di tutti, quel processo di cambiamento che oggi viene testimoniato
attraverso questo solenne Consiglio Comunale possa ritrovare il punto di
ripartenza. Grazie”
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