Vizio d’ingratitudine
Il vizio d’ingratitudine, assieme a quello della povertà assoluta, comportava la revocabilità della donazione fatta a chi si era manifestato ingrato verso il donante. “… cum juramento promette esso Signor Don Carlo detta rifutatione di detto feudo con detto Titulo di Duca haverla sempre grara, rata, et firma||, e detta donatione di detti Beni Burgensatici, attioni, e raggioni||, ut supra fatta, non revocarla per qualsivoglia Causa, etiam vitio ingratitudinis, vel Urgentissimae paupertatis…” (Nr Francesco Antonio Polito di Tropea, 6.12.1689).