Valsente
Equivalente in denaro di un bene o di una merce. “… In Tal caso la dote sudetta, e valsente d’esso Signor Don Giuseppe, che dovranno havere essi Futuri Sposi dopo la sua morte, e della detta Sua Signora Moglie, e Sorella, debbano cascare, e ricadere a favore, e beneficio del Dottor Signor Francesco Fabbiano, e Signor Antonino Fonte, L’uno, e l’altro Cuggini d’Esso Signor Don Giuseppe Cafaro dotante, e di loro heredi, e successori in futurum, et in perpetuum||…” (Nr Giuseppe Nesci di Dasà/ Monteleone, 17.11.1711, folio 66 a fronte). “… Oggi essa medesima Signora Donna Ippolita, per vivere più quietamente e maggior servizio di Dio, si è risoluta pretendere da detti suoi nepoti la sua porzione di beni così paterni, materni, averni, sorerni, fraterni ed ogn’altro, così si sono convenuti per tutte dette pretenzioni del valsente di docati novecento, consistentino in beni stabili, in una camera palaziata e censi enfiteutici sopra case, sistenti dette case concensi in questa Terra di San Caloggero…” (Nr Domenico Barbuto di Garavati, 10.9.1755). “… colla condizione, e patto similmente che, volendono detti Signori di Condoleo esimersi dal sudetto peso di detti ducati settanta di capitale, e dal detto annuo censo di carlini ventotto, dovessero assegnare alla sudetta Chiesa Parocchiale il valsente euivalente in tanti beni stabbili, o censi ben fondati, a beneplacito di detto Signor Arciprete Prestia, o Arcipreti pro tempore, quia sic||…” (Nr Giuseppe Salesio di Moladi, 15.4.1765). “… ma perché lo stesso Signor Scordamaglia si attrova molto carico di debiti, consistenti in tutto nella somma di ducati quattro mila due cento sessanta, e grana cinquanta, compreso il credito antedetto di detto Signor Marchetti, quando tutto il valsente di detto fu Signor Giuseppe che si potè ricavare da sotto le rovine caggionate dagli orribili, e frequenti Terremoti che, per Divina disposizione, diruparono, e distrussero questa intiera città, e quasi tutta la Provincia, appena arrivò alla somma di ducati mille ottanta…” (Nr Marco Antonio Catalano di Mileto, 13.3.1783).