Sportola/ sportula
Somma di danaro o altro donativo che le parti in causa erano tenute a consegnare al tribunale in occasione dell’emanazione di una sentenza. “… Si è frattanto detto Prete Calabrò doluto presso la Curia di Reggio dell’attrasso della Sua causa, a causacché per la Sua notoria povertà, giacché per poter vivere nel Carcere, facendo la Maestà Vostra uso di Sua Real Clemenza, si degnò assegnargli carlini trenta al Mese sul fondo delle limosine Solite a darsi dalle Rendite di questa Mensa Vescovile, non poteasi devenire a tale atto di Repetizione, e molto meno al Suo defensivo, e ne chiese dalla Stessa Curia di Reggio contemporaneamente le providenze di far che soccomba questa Curia Capitolare sulle Sportule alle Spese necessarie pella Ripetizione e defensivo Sudetto, onde non marcisse egli altrimenti in un penoso Carcere, e la menzionata Curia Arcivescovile di Reggio, credendo giuste le doglianze e la dimanda del catturato Prete, si è servita insinuarmi di dare io gli ordini convenevoli per pagarsi le Spese che occorreranno per tal causa criminale, giacché attesa la divisata povertà del carcerato, non potrà la Causa, quando da questa Curia non si contribuiranno le Spese bisognevoli, ridursi ad espedizione. Or io, tuttocché mi fusse troppo nota la miseria del preteso Reo Don Domenico Calabrò, miseria tela che, per poter egli sussistere nel carcere, si mosse il Real Animo di Vostra Maestà assegnarli sulle Rendite di questa riferita Mensa Vescovile carlini trenta al Mese, non ho stimato dar da me veruna disposizione pella contribuzione delle Spese necessaria Sulle Sportole di questa Curia Capitolare pella Ripetizione de’ Testimonij Fiscali, e defensivo del Calabrò; ma ho creduto mia precisa obbligazione umiliare (come mi do la gloria di fare) all’Augusto Trono di Vostra Maestà non men la domanda d’esso Carcerato Prete, che la insinuazione fatta dalla Curia Arcivescovile di Reggio, affinché si degnasse darmene i Suoi Sovrani Oracoli sullo assunto per mia indennità…”. (A.S.D.M., cartella numero 673, “Atti criminali contra Calabrò, Mileto, 1787”).