Permuta

 

Contratto che ha per oggetto il reciproco trasferimento della proprietà di cose, o di altri diritti, da un contraente all’altro. “… nella Terra di Santo Calojero…, costituiti personalmente nella nostra presenza Suor Porfida Lumbardo, oblata dell’ordine di San Francesco d’Assisi, vivente in conformità al diritto romano||, che esprime prima il proprio consenso davanti a noi||, la quale interviene a tutte le cose infrascritte per sé, e per i suoi eredi, e successori, da una parte, e Desiderio Ramundo della Terra di Santo Calojero, l.s.p., il quale interviene a tutte le cose infrascritte per sé, e per i suoi eredi, e successori, dall’altra parte.

La predetta Suor Porfida ha asserito spontaneamente in nostra presenza, e detto Desiderio presente||, che essa medesima Suor Porfida ha||, a giusto titolo||, come vera padrona||, un certo pezzo di terra della capacità di mezzarolate tre circa, alberata con piante di querce, ulivi, ed altri alberi, sito, e posto nelle pertinenze della predetta Terra di Santo Calojero, nel luogo dove si dice Gasparro, confinante con i beni di Antenore Prestia, di Minico Cuppari, di Crisostomo Sanzo e ad altri confini, franco||, e viceversa il predetto Desiderio spontaneamente|| ha asserito in nostra presenza, e detta Suor Porfida presente, che esso medesimo Desiderio ha||, a giusto titolo||, come vero padrone||, la metà di una certa vigna con terreno non alberato, sita e posta nelle predette pertinenze della predetta Terra di santo calojero, nel luogo dove si dice Tota, confinante con l’altra metà della predetta vigna, con la dotale di Gentile Paglianiti, con i beni di Eliseo Prestia, e con altri confini, franca||, a nessuno venduta||, ad eccezione e riserva di un certo annuo canone, o censo enfiteutico perpetuo di grana otto, dovuto e da pagare in ciascun anno alla Venerabile Chiesa Parrocchiale della predetta Terra di Santo Calojero||, e che esse medesime parti avevano deliberato e disposto nell’acume della loro mente ed utilità detto pezzo di terra e detta metà della predetta vigna per comune  loro comodità, e perché così ad esse parti è piaciuto, e piace||, oggi predetto giorno, nella nostra presenza, non con la forza, o con l’inganno||, ma in ogni modo migliore||, volendo portare a termine un tale accordo di permuta e concludere realmente detta permuta, la predetta Porfida, a causa dells presente permuta, spontaneamente oggi predetto giorno, in nostra presenza, non con la forza, o con l’inganno||, ed in ogni modo migliore||, da ora liberamente ha permutato con il detto Desiderio e con la predetta metà metà di vigna e terra senza alberi, ed in luogo, in vece ed in cambio di detta metà di vigna, e terra senza alberi da assegnare come sotto, la predetta Suor Profida mediante la penna, cioè liberamente ed in perpetuo, ha dato, ha assegnato, ha consegnato, ha offerto ed ha ceduto|| al detto Desiderio presente||, e in buona fede acquistante, ed ai suoi eredi e successori||, il predetto suo pezzo di terra consistente come sopra, del quale sono stati indicati in precedenza il luogo ed i confini, coì franco||, con i diritti||, e con l’intiero suo stato.

E così da ora in avanti ed in perpetuo il predetto pezzo di terra, per effetto della presente permuta e cessione, passi, e sia in pieno dominio, possesso e percezione del predetto Desiderio e dei di lui eredi e successori, mentre detta metà di vigna con terra senza alberi, così franca||, con i diritti||, e con l’intero suo stato, e con il peso del predetto annuo censo dei predetti grani otto, che da ora in avanti dovrà essere pagato dalla medesima Suor Porfida nello stesso modo in cui finora il predetto Desiderio è stato obbligato a corrispondere alla predetta parrocchiale Chiesa della predetta Terra di Santo Calojero, e salvo prima il diritto e l’assenso della predetta parrocchiale Chiesa, se sarà necessario, e non altrimenti||, per effetto della presente permuta, passi, e sia in pieno dominio, possesso e percezione della predetta Suor Porfid, e dei di lei eredi e successori||, da avere||, da ora in poi ed in perpetuo, da parte di detta Suor Porfida, eredi e successori, la predetta metà di vigna con detta terra senza alberi, con i diritti|| e con il peso del predetto annuo censo come sopra da pagarsi dalla stessa, e detto pezzo di terra da parte di detto Desiderio, eredi e successori, similmente con i diritti||…”  

Presenti: Andrea Viviano Regio Giudice per i Contratti, Dottore di entrambe le leggi Tiberio Sagitta, Giovan Battista Lacquaniti di Mileto,Giacomo Guerrera, Giovanni Leonardo Guerrera,

Giovan Giacomo Messina, ed io Notar Lutio Guerrera di San Calogero”.

(Nr Lutio Guerrera Seniore di San Calogero, 29.5.1614).