Olive pendenti

 

Le olive ancora attaccate alle piante; la loro stima, che di solito si effettuava un mese circa prima della raccolta, serviva a stabilire l’effettiva produzione di olive nell’anno preso in considerazione, in modo da poter procedere all’affitto delle piante.  “… Che però fatta l’asserzione sudetta, e volendo il tutto ridurre in effetto, quindi è che oggi predetto giorno, in presenza nostra, detto Reverendo Don Giovanne Bellerano, coll’autorità di detta Curia Vescovile a tenore dell’intrascritta licenza, sponte, et omni meliori via!!, d’adesso liberamente, e senza patto di ricomprare, vende, aliena, trasferisce, consegna, dona, assegna, e rinuncia a detto Reverendissimo Signor Arcidiacono Dottor Don Nicolò Taccone presente||, li sudetti due suoi stabili L’Orto e Caldararo, franchi, e liberi||, come sopra descritti, e designati, per titolo di vendita, et alienazione predetta, per fustim pennae, Jure proprio, et in perpetuum, cum omnibus, et singulis eorum juribus, actionibus, et integro statu||, et signanter cum facultate reintegrandi||, a riserba solamente del frutto in oglio dell’olive pendenti, e che in atto esistono per la corrente annata in detto stabile dell’Orto, a favore di esso Reverendo di Bellerano, quia sic ex pacto||…” (Nr Giovanni Geronimo Marsico di Altilia, abitante a Mileto, 26.10.1761).  “… Sia con avvertenza, e patto espresso che, rispetto a’ censi di tutte, e singole Terre sudette, resti sempre fermo tutto, e quanto sopra si è detto|| nell’assertiva sudetta, e che i soli ulivi ora pendenti in detta Chiusa||, restino per detto Signor Angiolini, suoi Eredi, e Successori||, per raccoglierli a suo tempo, e farne quell’uso de’ medesimi ulivi pendenti in detta Chiusa, o sia lenza de’ Peri, che meglio li parerà, e piacerà||, quia sic||, alias||…”  (Nr Marco Antonio Catalano di Mileto, 29.9.1783). “… Detti costituti Pasquale Cocciolo, Domenico Preiti, e Domenico Prestia si sono obligati, e si obligano solidariamente consegnare alla sudetta Signora Gallucci nel mese di Marzo dell’entrante anno mille ottocento quaranta litre quattro cento sessantotto olio di ulivo chiaro e lampante, fuori qualunque adulterazione. Sono per il fitto degli ulivi pendenti sistenti nel fondo detto Fabrica, sito nel Territorio di San Caloggero.Detti costituti Mastro Francesco Barone, Domenico Staropoli, e Fortunato Grillo si sono obbligati, e si obbligano in favore della detta Signora Gallucci solidariamente consegnare nel detto mese di Marzo mille ottocento quaranta litre quattro cento ottantasette olio di ulivo chiaro, e lampante, fuori adulterazione, e sono per il fitto degli ulivi ora pendenti sistenti nel fondo detto Crispo, sito in detto Territorio di San Caloggero…”  (Nr Pasquale Lombardi del fu Vincenzo di Mileto, 14.11.1839).