Mutande
Calzoni di varia lunghezza, che si indossano a diretto contatto della pelle; originariamente lunghi, pesanti e indossati soltanto dagli uomini per ripararsi dal freddo, mutarono via via foggia ed in epoca relativamente recente sono entrati stabilmente a far parte anche del corredo femminile. “… Un paro di mutande di tela d’olanda novi…” (Nr Ignazio Perna di Monteleone, 2.7.1708, folio 24 a tergo). “… Come pure il riferito Francesco Dinami, per l’amore, e benevolenza porta a detto Suo figlio Costantino, ed acciò il medesimo magiormente si possa mantenere nello stato conjugale, assegna, cede, traferisce, dona, e rinuncia al divisato Costantino presente, ed accettante le seguenti cose, cioè una Casa terrania ad una Stanza, fabricata di pietra, e fango, sita, e posta in detto San Costantino, limito esso Francesco, Mastro Vincenzo Caserta, e Strada pubblica, col peso Enfiteutico perpetuo di annui carlini tre dovuti a Don Natale Fabricatore di Gioracarni; un paro di Calzone di vellutino nero, un Casacchino di panno blo, un Cappello, un paro di Calzette, un pari di Scarpe di Cordoano, quattro cammìce, quattro mutanti, una zappa, una zappulla, una falce, con questo, però, che se mai esso Costantino volesse non solo fatigare con detto Suo Padre, e convivere collo stesso, in questo Caso il medesimo Francesco abbia, e debba alimentare il riferito Costantino, e la sua famiglia, e separandosi, abbia, e debba avere il terzo di tutti i Seminati di Campagna, ed il terzo de’ pesi…” (Nr Girolamo Maria Catalano di Mileto, 3.5.1801, folio 23 a fronte).