Maritaggio
Somma di danaro assegnata da persone benestanti a donne senza adeguati mezzi economici e prive di dote, per far sì che esse trovassero più facilmente marito. Tale elargizione solitamente era disposta per testamento e la sua esecuzione era lasciata a carico dell’erede, o degli eredi. “… Item vuoglio, ordino, e comando, che la sopradetta mia Erede Universale, o chi possederà il sopradetto mio Fidecommisso, dovesse per lo spazio d’anni venti dopo la mia morte, fare venti maritaggi delle più povere orfane, cioè dovesse fare un maritaggio l’anno, per anni venti, d’una povera orfana, principiando il primo anno immediatamente seguirà la mia morte, e così poi continuare in ogn’anno per detti anni venti, alle quali orfane povere e zitelle vergini vuoglio che s’abbia da dare docati cinqquanta per ciascheduna, e detti maritaggi debbano farsi dall’infrascritti luoghi, cioè li primi due maritaggi, che si devono fare delli primi due anni, devono essere orfane Vergini della mia terra di San Calloggero, il terzo d’un’orfana del Casale di Fialandari, distretto di Mesiano, il quarto maritaggio nel quarto anno d’un’orfana Vergine della Mottafilocastro, tre altri maritaggi nell’altri tre anni susseguenti debbano farsi d’orfane Vergini, e povere della terra di Rosarni, quattro altri nell’altri anni quattro susseguenti di quattro orfane Vergini della Città di Seminara, due altri nell’altri due anni susseguenti di due povere Orfane Vergini di questa Città di Tropea, preferendo a tutte l’altre le figlie femmine del quondam Carmine Amante, le quali vuoglio, che ritrovandosi, e ciascheduna d’esse si ritrovasse, in stato nubile, fossero preferite a tutte l’altre Orfane delli Luoghi di sopra descritti, e s’avessero come se avessi jo in primo luogo chiamato l’Orfane di questa Città di Tropea. Un altro per l’anno susseguente d’una Orfana del Casale di Ciaramiti di questa Città, vuolendo sia preferita quell’orfana si ritrova figlia del quondam Vito Crai, la quale ritrovandosi in stato nubile prima del tempo, e grado stabilito, s’abbia da preferire a tutte l’altre di sopra annotate, oltre di quelle del quondam Carmine Amante.
Un altro per l’anno susseguente del Casale di Santo Niccolò, con esser preferita quella discendente del quondam Costantino Celi dell’ultimo suo Matrimonio. Un altro maritaggio di povera orfana Vergine del Casale di Spilinga, un altro del Casale di Carciadi, un altro del Casale di Panaja, e finalmente l’ultimo nell’ultimo anno vigesimo d’una povera orfana Vergine del Casale di Parghelia, perchè così è la mia volontà…” (Nr Leonardo Montoro di Tropea, 9.6.1741, folio 56 a fronte (allegato). “… Item esso Don Ludovico vuole, ordina, ed espressamente comanda che detto Suo figlio, ed erede Don Francesco fosse tenuto, ed obligato fare per lo Spazio di anni quindeci decorrendi dal giorno della morte d’esso Testatore un maritaggio per ogni anno di docati diece per ogni maritaggio ad una Zitella nubile delle più povere di questa Terra di Ionadi, da imbussolarsino dette zitelle e povere da scegliersino da esso Don Francesco, Suoi Eredi||, (ed) a chi d’esse toccherà in sorte detto maritaggio in quell’anno, quella avrà detti docati diece, quale estrazzione si dovrà fare da questo Reverendo Arciprete, e Suoi Successori dentro questa Venerabile Chiesa Arcipretale del giorno di Sant’Anna per ogni anno per tutti detti anni quindeci, da estrarsi detto cartello da detta bussola per mano d’una figliola innocente, e poi così osservarsi per ogn’anno per tutti detti anni quindeci, atteso così è la Sua Volontà…” (Nr Antonio Pistone di Ionadi, 8.11.1776).