Mancuso

 

A bacìo, non soleggiato. Un terreno mancuso, in quanto poco, o per niente produttivo, era naturalmente  di scarso, o di nessun valore. Come si può agevolmente intuire, e come si può rilevare anche dagli esempi seguenti, non era sempre e soltanto l’esposizione a tramontana a rendere il terreno poco soleggiato, ma qualunque causa avente carattere di continuità che impedisse ai raggi solari di posarsi su di esso. “… anzi secondo il nostro giudizio, per quanto ci detta la nostra arte, e perizia, giudicamo, che ancorché detto fosso vieppiù si sfondasse, e si levasse la Terra al pari dello espurgatore fatto da detto fu Don Domenico, oltre che si farebbe un grandissimo sfondo con maggior pregiudizio di detto intiero Palazzo, pure non si eviterebbe giammai l’umido in detto Basso, seu Magazzeno, per esser luogo mancuso…” (Nr Marco Antonio Catalano di Mileto, 14.7.1772, perizia allegata). “… Esso Signor Frezza spontaniamente con giuramento, e col nome di sopra, ha asserito, ed asserisce nella riferita nostra presenza, come detti Signori di Papaleo tra gli altri loro beni, come veri Signori, e Padroni, e con giusto titolo, e buona fede, non solo hanno, tengono, e posseggono in comune, ed indiviso una Terra detta Cornavoli, in pertinenze di Comparni, di tumolate nove circa, quo ad Corpus, et non ad mensuram, e per quanto è||, con ulivi, limito detti Signori di Papaleo, Strada convicinale, vallone corrente, altri fini||, cioè tumolate due a ducati trenta la tumolata, altra tumolata a docati venti, tumolate cinque a docati dieci la tumolata, e l’altra tumolata rimane per l’ombra degli ulivi, e macine quindeci di ulivi di frasca, a Docati quindeci la macina, fanno la Somma di docati due cento, e cinque, tolta detta tumolata per l’ombra di dette ulive…” (Nr Girolamo Maria Catalano di Mileto, 6.5.1804, folio 41 a tergo).