Grano misco di terzo
Era così detto il grano, allorchè la mescolanza si faceva tra due parti di grano bianco ed una di granone. “… personalmente costituti in presenza nostra li germani fratelli Domenico e Pietro Graneri, e la di loro Madre Marta Calabria di Sancalogero, cogniti||, li quali una simul, et insolidum si dichiarano liquidi debitori del Signor Don Francesco Prestia di Rombiolo nella quantità di tumoli sette, e mezzo di grano misco di terzo, residuo d’estaglio sopra un fondo detto le Ficare, che presero in affitto da detto Signor Prestia…” (Nr Giuseppe Massara di Rombiolo/ San Calogero, obbligazioni 1787/ 1841, 28.8.1792, folio 47). “… Sono l’istessi, cioè docati sessanta due, e carlini nove, prezzo di tumoli diecisette grano bianco alla rasa, e docati ventiquattro, e carlini quattro, prezzo di tumoli otto grano di terzo, che confessa esso costituto aversi ricevuto da detto Don Domenico, del quale prezzo se ne chiama ben contento, che in tutto ascendono a detta Somma di docati ottantasette e carlini tre…” (Nr Giuseppe Massara di Rombiolo/ San Calogero, obbligazioni 1787/ 1841, 18.1.1803, folio 5). “… personalmente costituto in presenza nostra Antonio Scuteri di Sancalogero, cognito||, il quale spontaneamente con giuramento dichiara aversi ricevuto dal Signor Don Francesco Paolo Prestia di Mileto, presente||, la quantità di mezzarole tre grano bianco, e tumoli due grano misco di terzo, per seminare un fondo di detto Signor Prestia, motivo per cui s’obliga realmente e personalmente con tutti, e singoli suoi beni presenti, e futuri, pure col costituto, e precario, pacto de capiendo, e sotto pena d’oncie d’oro 25 Fisco Regio||, di pagare detto quantitativo di grano bianco, e misco in Agosto 1806 a credenza, secondo la voce comune…” (Nr Giuseppe Massara di Rombiolo/ San Calogero, obbligazioni 1787/ 1841, 5.11.1805, folio 90).