Entrata convicinale
Entrata della quale hanno diritto di servirsi più proprietari di terreni convicini.
“… il detto Gennaro Sponte||, asserisce in presenza nostra, e del detto Antonino Suo Nepote presente||, se stesso havere, tenere, e possidere|| Juxte||, come Vero Signore, e Padrone, Una Vigna di capacità di tomolate otto in circa, e per quello che sarà, sita, e posta nelle circumferenze di detto Casale di Potenzone, In Loco detto Li Raci, limito l’Eredi di Francesco Politello, Un’Entrada Convicinale, e Vallone corrente d’està, e d’Inverno…” (Nr Giuseppe Nesci di Dasà/ Monteleone, 11.11.1715). “… una terra bianca, ed aratoria, posta in pertinenze di Santo Nicola del sudetto Filocastro, nella contrada del Giardino, seu Condò, di capacità di tumolati tre, e mezza in circa, e per quanto è, quo ad corpus, et non quo ad mensuram, alborata con olivi al numero di sei macini in circa, e per quanto sono, con fichi, e con altri alberi fruttiferi, limito l’altra metà di detta terra dotata alla Sorella delli Signori Cesario di detto Santo Nicola, via publica, ed entrada convicinale, ed altri…” (Nr Domenico Barbuto di Garavati, 28.1.1744).