Donazione a causa di ordine sacro
Donazione fatta allo scopo di costituire il sacro patrimonio a chi intende ascendere agli ordini sacri. “… nella Terra di San Calogero…, costituiti nella nostra presenza Nicola Picculo e Giovanni Picculo della predetta Terra, ma al presente abitanti nel Casale di Santo Nicola, distretto di Motta Filocastro||, e Giulia Cusentino della predetta Terra di Santo Calojero, moglie di Giovanni Giacomo Messina, vivente in conformità al diritto romano, come ha detto|| agenti tutte le cose infrascritte per sè stessi, e loro eredi e successori, ed in particolare la predetta Giulia con l’assenso, il consenso ed i beneplacito del predetto Giovanni Giacomo suo marito presente|| e che esprime il suo assenso alla nostra presenza con giuramento|| da una parte, ed il chierico Giovanni Francesco Messina della predetta Terra di Santo Calojero, il quale esprime prima il suo consenso di fronte a noi|| agente ugualmente le cose infrascritte per sè, i suoi eredi e successori|| dall’altra parte.
I predetti Nicola, Giovanni e Giulia, con l’assenso come sopra, hanno asserito spontaneamente, e ciascuno di essi ha asserito spontaneamente alla nostra presenza, e presente lo stesso Giovanni Francesco||, che essi Nicola, Giovanni e Giulia possiedono a giusto titolo|| come veri Signori|| alcuni beni stabili, nel modo scritto avanti, cioè il predetto Nicola un certo pezzo di terra aratoria, della capacità di tomolate quattro circa, alberato con piante di peri, sorbi, ed altri alberi, sito e posto nelle pertinenze della predetta Motta Filocastro, in luogo detto L’oliva, confinante con i beni della Venerabile Cappella dell’Immacolata Concezione del predetto Casale di Santo Nicola, la via pubblica ed altri confini, franco|| con l’unica eccezione di un certo annuo canone, o censo enfiteutico perpetuo di quindici grana, dovuto in ciascun anno nel mese di Agosto alla chiesa parrocchiale del predetto casale di Santo Nicola|| e di possedere altresì un certo altro pezzo di terra , aratorio, della capacità di tomolate quattro circa, alberato con piante di olivi, di meli, di peri ed altri alberi e con vigna, sito e posto nelle predette pertinenze della predetta Motta Filocastro, in luogo detto Pititto, confinante con i beni di Silvio Pirrone, con i beni di Salvatore Petrache, il fiume corrente ed altri confini, franco|| con l’unica eccezione di un certo annuo canone, o censo enfiteutico perpetuo di carlini quattro in ciascun anno,dovuto e da pagare in perpetuo nel mese di Agosto di ciascun anno a Marco Antonio Gauteri della predetta Motta mediante perpetue cautele da quel tempo apparenti, alle quali si abbia relazione|| e di possedere altresì una certa casa terranea con orto contiguo, alberato con una pianta di sicomoro ed altre piente|| sita e posta nel predetto Casale di Santo Nicola, confinante con la casa di Luchino Lamanna, confinante con l’orto di Ascanio Vulcuseni e con altri confini, con il peso del predetto censo di grana dieci e mezzo, da pagare alla predetta chiesa parrocchiale del predetto casale di Santo Nicola ogni anno in perpetuo nel mese di agosto di ciascun anno; ed il predetto Giovanni possedere|| a giusto titolo|| un certo pezzo di terra, aratorio, della capacità di tomolate otto circa, alberato con piante di fichi, meli, ciliegi ed altri alberi fruttiferi, sito, e posto nelle pertinenze della predetta Motta Filocastro, in luogo detto Jannejo, confinante con i beni di Annibale Cristofalo, con i beni di Lorenzo Gallizzi, con i beni di Francesco Martorano ed altri confini|| franco|| e a nessuno venduto||; e la predetta Giulia possedere|| a giusto titolo|| un certo annuo canone, reddito, o censo ad usum bullae Papae Nicolai, et Regiae parmaticae di tre ducati e quindici grana, da esigere ogni anno, nel mese di Agosto di ciascun anno, da Lodovico Prestia del predetto casale di Santo Nicola, mediante perpetuo istrumento del censo predetto rogato per mano di Notar Orazio Candido, al quale|| e di carlini tredici e mezzo da esigere ugualmente ad usum bullae ogni anno, nel mese di Agosto di ciascun anno, da Ettore Campo della predetta Terra di Santo Calojero, mediante perpetuo istrumento del censo predetto, rogato per mano del pubblico Notaro Giacomo La Scala, al quale||; ed avendo aggiunto nell’asserzione predetta i predetti Nicola, Giovanni e Giulia, che essi, e ciascuno di loro, avevano deciso e disposto nell’acume della loro mente, per l’amore e l’affetto che hanno detto di nutrire verso il predetto chierico Giovanni Francesco, nipote degli stessi Nicola e Giovanni e figliastro della predetta Giulia, a motivo della somma obbedienza del predetto chierico Giovanni Francesco verso essi Nicola, Giovanni e Giulia, di donare a titolo di donazione irrevocabile tra vivi al predetto chierico Giovanni Francesco i predetti beni stabili, come sopra siti e posti, ed il predetto annuo censo bollale di ducati tre e mezzo da esigere come sopra|| con i diritti|| e con il peso dei predetti annui censi perpetui da pagare come sopra, a motivo dell’ordine, affinchè il predetto chierico Giovanni Francesco, con l’usufrutto dei predetti beni e con il predetto annuo censo da percepire come sopra, possa e sia in grado di vivere comodamente,osservata la forma della disposizione dei sacri sinodi; col patto, però, che se detto chierico Giovanni Francesco in qualsiasi tempo passerà da questa all’altra vita, i predetti beni ed i predetti censi come sopra donati debbano ritornare in potere degli stessi Nicola, Giovanni e Giulia e dei loro eredi e successori|| per la parte a ciascuno di essi spettante, e se e per come hanno donato dei loro beni, in modo che in tal caso possano disporne a loro arbitrio, e non altrimenti, nè in altro modo.
E fatta la predetta asserzione, i predetti Nicola, Giovanni e Giulia, volendo adempiere detta deliberazione del loro animo|| ed eseguire e condurre realmente a termine la detta donazione, mossi dalle considerazioni e dalle cause predette e non errando nè in diritto, nè in fatto come hanno detto, ma in modo ampio ed assoluto, per favorirlo, hanno donato a titolo di donazione irrevocabile tra vivi al predetto Giovanni Francesco loro nipote presente|| a motivo dell’ordine, ed affinchè il predetto chierico, con l’usufrutto dei beni come sopra donati e con il censo predetto pure come sopra donato, possa e sie in grado di vivere comodamente, osservata la forma della disposizione dei sacri sinodi, i predetti beni stabili consistenti come sopra ed il censo predetto ad usum bullae unitamente ai suoi diritti|| e nel loro intiero stato, e con il peso dei predetti annui censi perpetui da pagare come sopra, salvo il diritto e l’assenso dei predetti padroni diretti, cioè della predetta chiesa parrocchiale della chiesa del casale di Santo Nicola, della cappella dell’Immacolata Concezione e di Marco Antonio Guauteri, qualora fosse richiesto, e non altrimenti, nè in altro modo||, con il predetto patto, tuttavia, che dopo la morte del predetto chierico Giovanni Francesco in qualunque tempo ed in qualunque modo, i predetti beni stabili ed il predetto annuo censo debbano ritornare in potere degli stessi Nicola, Giovanni e Giulia, e del loro eredi e successori, in modo che possano disporne a loro beneplacito e volontà e come potevano ed erano in grado di fare e di disporre prima che fosse fatta la presente donazione, e come possono e sono in grado di disporre degli altri loro beni e non altrimenti|| perché così||. E così da oggi in avanti ed in perpetuo i predetti beni stabili ed il predetto annuo censo donaati come sopra, così franchi|| con relativi diritti|| e nel di loro intiero stato|| e col peso dei predetti annui censi da pagare come sopra e col patto predetto ed a seguito della presente donazione e concessione, passino e siano|| in pieno dominio, possessso e percezione del predetto chierico Giovanni Francesco|| ad averli ed a percepirne l’usufrutto soltanto|| cedendo|| ogni diritto||…
Presenti: Antenore Prestia de Terra Sancti Calojeri, Regio Judice ad contractus, Clerico Marco Aurelio Guerrera, Clerico Paulo Prestia; Joanne Antonio Prestia, Josepho de Aloj, Josepho Surrentino, Joanne Luca Prestia, et me Notario Lutio Guerrera pro Notario publico…”
(Nr Luzio Guerrera Seniore da San Calogero, 31.3.1614)