Colmatura
La quantità di grano, o altro cereale, che si doveva dare per ogni salma nelle misurazioni alla rasa, in aggiunta alla misurazione fatta con quel sistema, per compensare quanto veniva dato in meno rispetto alla misurazione alla colma; nel Monteleonese, per lo più, consisteva in un ottavo a salma.“… personalmente costituto in presenza nostra Antonio Arena di Sancalogero…, il quale spontaneamente con giuramento realmente e personalmente… s’obliga dare, e con effetto in pace consegnare al Signor Don Francesco Antonio Casale di Fialandari presente|| la quantità di (tumoli) cento ottantaquattro grano bianco alla rasa, ed un ottavo a salma per le solite colmature, cioè tumoli novantadue in Agosto 1808, e tumoli novantadue in Agosto 1810. Sono per l’affitto, o sia estaglio d’un fondo detto Giardino, un altro detto Petrizzi, e Due Vie di Sopra, quale affitto principia dalla prima Settembre andante anno, e dura per anni quattro, cioè sino all’ultima d’Agosto 1810, e sfitta…” (Nr Giuseppe Massara di Rombiolo/ San Calogero, obbligazioni 1787/ 1841, 29.6.1806, folio 25). “… L’affitto sudetto s’è fra esse parti convenuto per l’estaglio di tumoli sessanta grano bianco a rasa, ma colle solite colmature ad uso d’estaglio d’un ottavo grano bianco per ogni salma, quale quantitativo di grano bianco…” (Nr Giuseppe Massara di Rombiolo/ San Calogero, 7.9.1831). “… la penzione locativa si è convenuta per tumoli settantasei grano bianco a rasa, e colle solite colmature per ogni Salma…” (Nr Pasquale Lombardi del fu Vincenzo di Mileto, 23.8.1838).