Casaleno/ casalino/ fondo di casa/ largo

 

Spazio di terreno libero, atto a costruirvi una casa; casa in rovina, della quale si poteva utilizzare soltanto il terreno sul quale essa sorgeva, per costruirvi una nuova casa; orticello attiguo ad una casa, idoneo ad essere usato come suolo edificatorio per ingrandire quella esistente, o costruirne una nuova. “… il predetto Geronimo|| ha asserito lui stesso Domenico avere, tenere, e possedere come vero signore e padrone una certa casa terranea, sita e posta in detta Terra, confinante con il casaleno degli eredi di Alfonso de Palo, la via pubblica|| franca||…”  (Nr Geronimo Rombiolo di Motta Filocastro, 4.5.1632).  “… Il predetto Signor Lorenzo… ha asserito che lui stesso Signor Lorenzo tiene e possiede come vero signore e padrone una certa casa terranea ed un casaleno, cioè un largo, davanti alla predetta casa, sita in detta Terra…” ( Nr Geronimo Rombiolo di Motta Filocastro, 16.5.1632, folio 103 a fronte). “… Il sopradetto Reverendo Don Giusepp’Antonio Satriano, Beneficiato ut supra di detto Beneficio del Santissimo Crocifisso de familia Satriano, spontaniamente|| asserisce nella presenza nostra, e di detta vedova Antonina Petullà presente||, come fra l’altri beni appartenenti a detto Beneficio de dominio di esso Beneficiato, have, tiene, e possiede juxto titulo, et bona fide come vero signore, e padrone, una casa con casaleno, o sia orticello, contiguo alla medesima, siti, e posti nel sudetto Casale di Santo Pietro, limito colle case dell’eredi del quondam Abbate Don Berardino Tornese, via publica, altri fini||, franchi, e liberi da ogni peso, censo, servitù||, che sebbene anticamente detta Casa, e casaleno erano cenzuati al quonda Giuseppe Tulino di detto Casale, sendo il medesimo morto senza Leggitimi successori, ricadde la Casa, e Casaleno sudetti al sudetto Beneficio, e per esso a detto Don Giusepp’Antonio Satriano Beneficiato, dallo quale si possiedono…”   (Nr Giovanni Geronimo Marsico di Altilia, abitante a Mileto, 10.7.1747). “… il quale, previa convenzione, questo giorno avanti di noi, spontaneamente e per ogni miglior modo, per alcuni suoi bisogni ed utilità, liberamente, e senza patto alcuno di ricompra, vende a Michelangelo Catusceli del sudetto Caroni presente, erdi||, et titulo venditionis et alienationis per fustim, ut moris est||, dà a questi il posesso di tre casaleni, seu suoli di case dirute, oggi unite, con poco largo, siti nell’anzidetto Caroni…” (Nr Michelangelo Massara di Limbadi, 25.3.1777).  “… ha asserito, ed asserisce… avere, tenere, e possedere in detto Casale di San Giovanni una casa solarata diruta dal flagello de’ Tremuoti accaduti in questo presente anno, oggi ridotta in un casaleno con suoi mura dal Solaro in sotto, con due porte di castagna, ed una finestra di magazzeno anche di castagna, e grda di postelli, e un orto di dietro di coppolate tre, e mezza circa quoad corpus, et non ad mensuram, e per quanto è…” (Nr Marco Antonio Catalano di Mileto, 4.5.1783). “… una di loro casa terranea, oggi ridotta mediante il flagello del Tremuoto, in un casaleno, con i pedamenti, e puoca fabrica sopra Terra…” (Nr Marco Antonio Catalano di Mileto, 19.7.1783). “… Volendo esso Signor Brancia fabricare ne’ Sudetti casaleni, gli sarà permesso di poggiare la Sua fabrica col Muro del palazzo del Muzzupappa Venditore dalla parte di dietro, senza pagare cosa alcuna per dritto di aver reso comune il Muro…” (Nr Francescantonio Corso di Nicotera, 16.11.1829). “… Ci ha detto il costituito Preghiti di possedere come assoluto padrone in piena propietà una casa bassa composta di due Stanze, con larghi, ossia fondi di case alla stessa attaccati, sita in questo Sancaloggero, limitata dalla casa di Rosa Preghiti di Rosario, con quelle di Don Francescantonio Prestia, e colle vie pubbliche…” (Nr Enrico Ricosta di Mileto, 10.5.1841).