Bìsala/ bresta/ cantonello di fango

Mattone fatto di fango mischiato con paglia e cotto al sole.  “…  Asserisce esso sudetto Domenico Polito, non per forza o dolo, ma spontaneamente e con giuramento, avere, tenere e possedere da vero Signore e Padrone una casa solarata fabbricata parte di pietra e calce e parte di fango, volgarmente breste, sita in detta Calimera, ove si dice avanti li cannoni, limito quella della Cappella del Purgatorio della stessa Terra, via vicinale e publica||, franca d’ogni peso||, pervenutali per compra fatta da Giambattista Loscrì e moglie di San Caloggero, come per istrumento rogato dal Magnifico Notar Niccolò Cioffi di Mileto, cui||…” (Nr Michelangelo Massara di Limbadi, 9.8.1778).  “… i periti… dovranno apprezzare tutte e quattro le descritte camere, l’arco portone, ed ingresso, tranne il muro che guarda la casa di Don Francesco Brancia del fu Don Diego, che è di bìsali, e crollante, e minaccia rovina, per cui deve essere discaricato, e costruito di pietra, e calce…” (Nr Giuseppe Pupa di Limbadi, 19.4.1860). “…  Il costituito Massaro Francescantonio Lazzaro divenne vendere, siccome in forza del presente pubblico Atto vende, Sotto la più ampia garantìa di dritto e di fatto, a favore del prefato Massaro Giacomo Pugliese accettante, una Sua Casa, costruita in parte di pietra e calce ed in parte di Cantonelli di fango, sita nell’abitato del Villaggio di Calimera, composta di due Stanze Superiori, una piccola Dispenza, e due corrispondenti Massi, limite la Casa di Giuseppe Castelli di Calimera e Strada pubblica, franca e libera di ogni Cenzo, peso, Ipoteca e Servitù…” (Nr Domenico Capria di Nicotera, 1.9.1863).  “… Detta Donna Cassandra Gallizzi  Spontaneamente ave asserito, sincome asserisce…, se stessa avere, e giustamente possidere come vera Signora, e Padrona, tra gl’altri suoi beni dotali assegnatili da Suo Signor Padre Don Domenico Gallizzi di Rumbiolo, una metà Coltura di capacità di tumolate quattro, e mezza circa, colla metà di un Pagliaro di fabrica di Cantonelli di Fango per Custodia di bovi, sita, e posta in questo territorio, loco detto Cafaro, o sia Face…” (Nr Domenico Pellicari di Nicotera, 29.7.1772).