Assegnazione in dote del letto

 

Con la parola “letto”  si era soliti indicare l’insieme degli elementi (tavole, scanni, paglione, materassi, ecc.) che lo componevano. Era consuetudine che il letto venisse fornito, assieme alla dote, dai dotanti, che per lo più erano i genitori della sposa. “… Una lettiera compita di tavole e scanni di ferro; un paglione; due matarazzi, uno, cioè, pieno di lana, e l’altro di brullo; lenzuoli paja cinque di tela dell’otto; guanciali paja quattro, due di lino e due di Cambric; e due altre paja pel pieno di dentro; Coperte numero tre, una Damascata, cioè, una bianca, e l’altra Celeste…”  (Nr Domenico Naso di Motta Filocastro, 27.10.1838).   “… Una lettiera, composta di tavole e scanni di legno; un paglione; un matarazzo pieno di lana; una metà cortina, per la quale il dotante promette da ora il pagamento di Docati sei da consegnarli allo futuro Sposo anche in Agosto milleottocentoquarantatre; due Coperte, una bianca ed altra turchina, nuove; tre paja di lenzuoli…”  (Nr Domenico Naso di Motta Filocastro, 4.2.1842). “… Un letto composto delle solite tavole di legno, e piedistalli corrispondenti, d’un paglione, d’un matarasso ripieno d’otto pese di lana, di due paia di cossini oltre il pieno di dentro, di due paia di lenzuoli, di quattro coperte, due turchine, una di trama, ed un’altra di cotone, di due giraletti turchini, uno di trama, e l’altro di cotone; una salalda…”  (Nr Achille Scuteri di Vazzano/ Ionadi, 20.8.1843).  “… Un letto composto delle solite tavole di lettiera, e corrispondenti piedistalli di legno, di un Saccone, di un matarasso lavorato torchino con dentro cinque pese di lana agnellina, di due paia di lenzuoli di tela di lino, di due coperte di cottone, ed una di trama torchina, e di tre paia di cossini, due dei quali di orletta bianchi, e l’altro torchino lavorato, non che di una Saladda…”  (Nr Achille Scuteri di Vazzano/ Ionadi, 15.10.1855).