Albergo dei poveri della Città di Napoli

 

 Eretto per volontà di Re Carlo di Borbone con lo scopo di ricoverare tutti i poveri del Regno, i lavori per la costruzione del Reale Albero dei Poveri, iniziati nel 1751, a causa di varie interruzioni, si protrassero fino al 1829. Per disposizione regia, nel Regno di Napoli i notai avevano l’obbligo di chiedere a chi faceva testamento se intendeva lasciare qualcosa a questa benefica istituzione; nella quasi totalità dei casi, però, chi veniva interpellato faceva orecchi da mercante.  “…  Parimente insinuato a tutto dovere esso Testatore Domenico Lo Briglio da me infrascritto Notaro, se di detta sua eredità lasciar volesse qualcosa al Nuovo Albergo de’ Poveri della Città di Napoli, per esser cosa meritoria presso Dio benedetto, fondato dalla Maestà Cattolica, e oggi pienamente mantenuto dal Nostro Glorioso Monarca, Dio Guardi, giusta l’ordini a Noi Reggi Notarj imposti di fare a’ Testatori tal insinuazione, mi rispose detto Testatore di non poter lasciar cosa alcuna, stante la sua povertà, e perciò chiede un benigno perdono…”  (Nr Nicola Cioffi di Maropati/  Mileto, 31.7.1779, folio 40 a fronte).