A guadagno/ a soccio semplice/ in guadagno/ soccio semplice
Sòccida semplice; contratto agrario per l’allevamento del bestiame, che nel passato si indicava comunemente con l’espressione dare in guadagno, in cui colui che disponeva del bestiame lo conferiva a chi doveva allevarlo, ripartendo spese ed utili. “… personalmente costituito in presenza nostra Antonio di Vita di Calimera, cognito||, il quale spontaneamente con giuramento dichiara di aver venduto al Massaro Giuseppe Massara di Calimera un’asina di pelo castagno per il prezzo di docati ventitrè, e mezzo, quali confessa aversi ricevuto dallo stesso, e perché l’asina sudetta tiene appresso una polledra di latte, quale non andiede compresa colla vendita sudetta, ma restò di conto di esso di Vita, perciò convennero, che esso di Vita medesimo dovesse tenere l’asina sudetta in guadagno per un anno intiero, decorrendo da oggi, a oggetto di potersi avanzare la Polledra sudetta, ed in fine di detto anno che la detta asina si dovesse apprezzare, e dedotta la sudetta Somma di docati ventitrè, e mezzo, il dippiù si dovesse ugualmente dividere…” (Nr Giuseppe Massara di Rombiolo/ San Calogero, obbligazioni 1787/ 1841, 31.10.1803, folio 204). “… Il sudetto Rosario Parrello in forza del presente atto divenne concedere, siccome concede a favore di esso costituto Massaro Gaetano Iannello accettante, a titolo di Coccio Semplice, detto volgarmente in guadagno, li qui sotto annotati animali vaccini… In allora si procederà all’estimo degli animali in discorso, e tolto il prezzo capitale come appresso a favore del Proprietario Parrello, tutto l’avanzo, guadagno, e prodotto sarà diviso in due porzioni eguali tra il proprietario, ed il fittajuolo, andando parimenti a carico comune la spesa degli erbaggi necessarj per gli animali stessi, giusta la consuetudine locale…” (Nr Francescantonio Corso di Nicotera, 15.7.1831). “… Questo Soccio avrà la durata di anni due, a tutto Ottobre Mille ottocento trentaquattro. In allora si procederò di comun accordo ad una nuova stima degli animali sudetti tanto vaccini, che giumentini, e prelevandosi li rispettivi prezzi Capitali a favore del Proprietario Signor Barone, tutto il guadagno, ed avanzo che potrà risultarne sarà diviso in due porzioni eguali tra il Proprietario istesso, e li fittajuoli Signora Baronessa, e Massaro Antonio Spasaro Tutti li sopradescritti animali sì vaccini, che giumentini portano la marca alla coscia Destra colla lettera iniziale R dinotante Romano, e per ogni mese di Settembre si dovranno inventariare, e sottoporre all’istessa marcatura quegli animali, ed altri nascituri…” (Nr Francescantonio Corso di Nicotera, 24.11.1832). “… Ha dichiarato inoltre esso costituto Signor Massara che, siccome egli ha inoltre due giovenche, e due bovi, così con questo medesimo atto egli le concede a titolo di Soccio Semplice da ora a favore di essi costituiti fratelli germani Spasaro accettanti, che sono cioè una denominata Bufalella, di anni Sette circa, pelatura nera, paratura un corno alto, ed un altro basso, del prezzo di docati venti, altra nomata Rosa di un anno in due, pelatura bianca, paratura giusta, del prezzo di docati quattordeci, i due bovi, poi, uno è nomato Capitano, di anni due, pelatura bianca, paratura giusta, del prezzo di docati ventidue, e l’altro nomato Bello Fatto, di anni due, pelatura bianca, paratura giusta, anco del prezzo di docati ventidue, che in tutto il capitale sì delle giovenche, che dei due bovi è di docati Settanta otto…” (Nr Giuseppe Pupa di Limbadi, 8.8.1848).